Questa volta siamo proprio dentro la cronaca cittadina. Un grosso Pino domestico, Pinus pinea, che faceva parte dell'impianto complessivo installato negli anni settanta del secolo scorso in via Verdi, è crollato all'improvviso l'altra sera, causando per fortuna solo danni alle cose; la causa scatenante pare che sia stata una copiosa perdita d'acqua proprio sotto le sue radici.
Fin qui la cronaca, che molti di voi avranno letto sulla stampa locale; proviamo a fare qualche passo in più, in linea con i nostri obiettivi. Innanzitutto un paio di foto, per renderci conto di che cosa parliamo:
Le piante, come si nota dai due scorci della via, sono piuttosto grandi, avendo ormai una quarantina di anni, ed appaiono anche mediamente sane; però, anche questo si nota immediatamente, sono inclinate verso il centro della strada (nella foto di destra, per inciso, faccio notare anche la presenza di un'altra vittima del punteruolo rosso).
Ecco a sinistra la voragine lasciata dal crollo, dopo che la pianta è stata
fatta a pezzi e portata via; si notano le condotte dell'acqua saltate via, piuttosto grosse, e le radici che si infilano nel terreno, alquanto esili invece rispetto alle dimensioni dell'albero.
Deduco da queste osservazioni che il Pino caduto, come presumibilmente anche gli altri compagni di strada, è cresciuto senza poter estendere l'apparato radicale tutto attorno alla pianta, con radici vigorose e lunghe molti metri, come invece avrebbe fatto in terreno libero; ha sviluppato invece, negli anni, soprattutto il colletto radicale, per potersi alimentare e sostenersi. Questa osservazione è confermata dal fatto che i Pini di via Verdi, come avevo già notato quando ne abbiamo parlato (post del 10/12/10), creano sì qualche problema con le radici, ma limitato all'immediato contorno del punto di inserimento nel terreno.
Se questo ragionamento, non da specialista ma da semplice osservatore, è corretto, allora si può giustificare la caduta improvvisa, dopo qualche ora di allagamento in pressione sotto il grosso colletto radicale non sostenuto da robuste e lunghe radici di supporto laterale.
In definitiva, io spero di essere smentito dagli approfondimenti che i tecnici del Comune faranno sui Pini di via Verdi e sulla loro resistenza; se così non fosse, temo che il felice esperimento di una strada in centro città ornata da Pini domestici, forse unico a Cagliari, potrebbe andare verso una ingloriosa e traumatica conclusione anticipata.