Capisco che è quasi un controsenso parlare di tenerezza per un albero, il Bagolaro, che ha come altro nome comune quello di Spaccasassi, molto evocativo a fronte del più algido nome scientifico di Celtis Australis; vi assicuro però che la tenerezza ben si attaglia al Bagolaro cagliaritano in questo periodo di aprile/maggio, quando questo albero spogliante procede alla nuova fogliazione, rivestendosi velocemente di verde chiaro, sia delle foglie che delle drupe.
E' uno spettacolo notevole, anche perchè i Bagolari cagliaritani sono fra le poche essenze che abbelliscono viali cittadini: per esempio viale Regina Margherita, viale Buoncammino e, ultimo ma non ultimo, il micro-boulevard di Genneruxi, nostra vecchia conoscenza (post del 10/11/10). Ecco come appare l'inizio di viale Regina Margherita in questi giorni.
E' veramente un peccato che il nostro clima gli faccia perdere velocemente questa brillantezza, rendendolo durante l'estate scuro ed opaco, ma proprio per questo è maggiormente da apprezzare adesso.
Concludo con una curiosità, alla quale avevo già accennato nel post citato: il frutto del Bagolaro pare che sia commestibile, ed è noto nel campidanese come cirixedda: un simpatico nomignolo forse legato al colore quasi nero che assume, come detto, già dai mesi estivi.
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martedì 30 aprile 2013
sabato 27 aprile 2013
Il 25 aprile del Callistemon
Anche i cespugli di Callistemon, Callistemon citrinus (post del 19/11/10) hanno celebrato il 25 aprile in Piazza del Carmine; quella piazza, storico luogo di ritrovo per le celebrazioni della Liberazione, li ha esposti nel modo che vediamo ai numerosi partecipanti alla manifestazione.
Le innumerevoli spighe che costituiscono i fiori di questa pianta, con i begli stami (da cui il nome) rossi di ogni fiorellino spropositatamente lunghi ed evidenti rispetto ai petali, hanno contribuito a dare vita ed allegria alla piazza, già bella di suo (post del 10/2/11).
Questa esplosione di colore rosso, in questa piazza ed in questo giorno, è da considerarsi casuale o i cespugli hanno voluto dare un chiaro segnale politico?
Le innumerevoli spighe che costituiscono i fiori di questa pianta, con i begli stami (da cui il nome) rossi di ogni fiorellino spropositatamente lunghi ed evidenti rispetto ai petali, hanno contribuito a dare vita ed allegria alla piazza, già bella di suo (post del 10/2/11).
Questa esplosione di colore rosso, in questa piazza ed in questo giorno, è da considerarsi casuale o i cespugli hanno voluto dare un chiaro segnale politico?
mercoledì 24 aprile 2013
Le Palme sotto assedio: risposta ad un quesito
Fra le varie volte che ho parlato del flagello del punteruolo rosso, malefico sterminatore di Palme del genere Phoenix, in un post pubblicato nel dicembre scorso (post del 4/12/12) mi ponevo delle domande su una serie di Palme "insalsicciate" nel giardino di una villa prospiciente il mare di S.Margherita di Pula.
Mi chiedevo a che cosa servisse quel trattamento, e formulavo al riguardo alcune ipotesi. Oggi credo di avere la risposta. Guardate sotto le due foto a raffronto:
Deduco che il trattamento sia servito ad evitare il diffondersi degli insetti ed a provocare la loro completa estinzione sulle piante, in modo da poter procedere al taglio ed allo smaltimento in sicurezza, cosa che è poi avvenuta nei primi mesi di quest'anno. E' noto infatti che procedere al taglio immediato della pianta infestata senza precauzioni può rivelarsi un rimedio peggiore del male, dato che gli insetti sciamano e vanno a cercarsi immediatamente altre vittime.
Sorge spontanea una domanda: quanti altri privati, ma anche enti pubblici, avranno voluto o potuto (non dimentichiamo che questi interventi sono molto costosi) organizzare attività complesse e lunghe per disfarsi delle Palme malate, tanto più con questi chiari di luna della situazione economica?
Temo che, nonostante ogni tanto se ne parli nelle sedi ufficiali ed i media locali riprendano periodicamente l'argomento, il dramma delle Palme continuerà.
Mi chiedevo a che cosa servisse quel trattamento, e formulavo al riguardo alcune ipotesi. Oggi credo di avere la risposta. Guardate sotto le due foto a raffronto:
aprile 2013 |
dicembre 2012 |
Deduco che il trattamento sia servito ad evitare il diffondersi degli insetti ed a provocare la loro completa estinzione sulle piante, in modo da poter procedere al taglio ed allo smaltimento in sicurezza, cosa che è poi avvenuta nei primi mesi di quest'anno. E' noto infatti che procedere al taglio immediato della pianta infestata senza precauzioni può rivelarsi un rimedio peggiore del male, dato che gli insetti sciamano e vanno a cercarsi immediatamente altre vittime.
Sorge spontanea una domanda: quanti altri privati, ma anche enti pubblici, avranno voluto o potuto (non dimentichiamo che questi interventi sono molto costosi) organizzare attività complesse e lunghe per disfarsi delle Palme malate, tanto più con questi chiari di luna della situazione economica?
Temo che, nonostante ogni tanto se ne parli nelle sedi ufficiali ed i media locali riprendano periodicamente l'argomento, il dramma delle Palme continuerà.
venerdì 19 aprile 2013
I Ficus di via S.Simone
Mi scrive Bruno, per chiedermi di identificare la specie dei Ficus che vegetano in via S.Simone, strada che porta al centro commerciale S.Gilla.
Sono andato a vedere, ed eccoli qui sotto.
Si tratta di 4 grandi alberi, o enormi cespugli vista la conformazione, che separano la carreggiata stradale da uno spiazzo, forse destinato originariamente a parcheggio di servizio, oggi abbandonato o casomai utilizzato per attività notturne.
Questi Ficus, piuttosto belli e sani per essere abbandonati a se stessi, sembrano essere Ficus rubiginosa, già apprezzati più volte nel blog (post del 3/11/10 ed altri successivi), alberi sempreverdi con denso fogliame e lamina delle foglie spessa e di forma regolare.
L'immagine a sinistra certifica che anche questi derelitti stanno vivendo la loro primavera, e presentano le nuove foglioline ed i siconi globosi.
L'ultima immagine che vi presento, invece, dimostra che non è proprio vero che questi alberi siano stati abbandonati a se stessi, anche se le attenzioni che hanno subito sono state piuttosto brutali.
Come vedete nella foto a destra, per evitare l'ingombro dei rami nella carreggiata stradale, si è proceduto ad una potatura selvaggia, di questo e degli altri esemplari, forse funzionale allo scopo ma offensiva per l'estetica di queste belle piante; va bene che sono alberi defilati, di periferia, ma insomma!
Sono andato a vedere, ed eccoli qui sotto.
Si tratta di 4 grandi alberi, o enormi cespugli vista la conformazione, che separano la carreggiata stradale da uno spiazzo, forse destinato originariamente a parcheggio di servizio, oggi abbandonato o casomai utilizzato per attività notturne.
Questi Ficus, piuttosto belli e sani per essere abbandonati a se stessi, sembrano essere Ficus rubiginosa, già apprezzati più volte nel blog (post del 3/11/10 ed altri successivi), alberi sempreverdi con denso fogliame e lamina delle foglie spessa e di forma regolare.
L'immagine a sinistra certifica che anche questi derelitti stanno vivendo la loro primavera, e presentano le nuove foglioline ed i siconi globosi.
L'ultima immagine che vi presento, invece, dimostra che non è proprio vero che questi alberi siano stati abbandonati a se stessi, anche se le attenzioni che hanno subito sono state piuttosto brutali.
Come vedete nella foto a destra, per evitare l'ingombro dei rami nella carreggiata stradale, si è proceduto ad una potatura selvaggia, di questo e degli altri esemplari, forse funzionale allo scopo ma offensiva per l'estetica di queste belle piante; va bene che sono alberi defilati, di periferia, ma insomma!
martedì 16 aprile 2013
Fiori d'aprile
In aprile, soprattutto in aprile, è difficile resistere alla tentazione di fotografare e presentare i fiori, siano essi di piante arboree, arbustive o erbacee; per dire, dai Perastri alle Ginestre ai fiorellini di campo, che rivelano splendide forme e colori.
Non ho resistito l'anno scorso, nel presentarvi alcuni fiorellini delle campagne di Pula (post del 10/4/12), e non resisto quest'anno, con i fiori ripresi però nelle campagne di Gonnosfanadiga e sul monte Linas.
Ecco allora una Anacamptis papilionacea grandiflora, uguale a quella del post citato come specie ma molto diversa per le sfumature di colore che presenta, come potrete notare confrontando le due foto.
I fiori di un Perastro ritardatario si stagliano contro l'azzurro uniforme del cielo, mentre la gran parte dei fratelli perastri ha già dismesso la livrea bianca per assumere quella verde delle nuove foglioline.
Un fiore del comunissimo Cisto marino a sinistra, bello nella sua essenzialità e da confrontare, volendo, con quello della Rosola, altro Cisto (post del 19/6/12) ma con i fiori rosa e "stropicciati"
Infine, un'altra Anacamptis, ma questa probabilmente una Anacamptis longicornu, riconoscibile appunto dal lungo sperone.
Non ho resistito l'anno scorso, nel presentarvi alcuni fiorellini delle campagne di Pula (post del 10/4/12), e non resisto quest'anno, con i fiori ripresi però nelle campagne di Gonnosfanadiga e sul monte Linas.
Ecco allora una Anacamptis papilionacea grandiflora, uguale a quella del post citato come specie ma molto diversa per le sfumature di colore che presenta, come potrete notare confrontando le due foto.
I fiori di un Perastro ritardatario si stagliano contro l'azzurro uniforme del cielo, mentre la gran parte dei fratelli perastri ha già dismesso la livrea bianca per assumere quella verde delle nuove foglioline.
Un fiore del comunissimo Cisto marino a sinistra, bello nella sua essenzialità e da confrontare, volendo, con quello della Rosola, altro Cisto (post del 19/6/12) ma con i fiori rosa e "stropicciati"
Infine, un'altra Anacamptis, ma questa probabilmente una Anacamptis longicornu, riconoscibile appunto dal lungo sperone.
lunedì 8 aprile 2013
La primavera del Siliquastro
Premessa: un albero non dovrebbe essere giudicato prendendo come elemento determinante la fioritura, come invece avviene per le erbe e le piantine da fiore, o per i rampicanti; ben altre sono le armi che possiede un albero per farsi apprezzare, dal tronco, alle foglie, alla postura, al contesto di inserimento, tutte caratteristiche che definiscono la sua complessa e mutevole personalità nei vari periodi dell'anno.
Detto questo, per il Cercis siliquastrum o Siliquastro (post del 8/11/10), la fioritura è veramente l'elemento determinante, sia perchè molto bella, sia perchè gli altri elementi di questa pianta sono piuttosto deprimenti, a cominciare dai brutti vecchi frutti che persistono attaccati e le danno un aspetto lugubre.
Ecco perchè non mi faccio sfuggire l'occasione di presentarvi questo esemplare, certo uno fra i tantissimi della città, ma peculiare per dimensione (i siliquastri sono normalmente piuttosto piccoli) e per esplosione di fioritura.
Si trova in una piccola tortuosa e simpatica strada, via Filia, che collega via De Gioannis con via Pessina.
Detto questo, per il Cercis siliquastrum o Siliquastro (post del 8/11/10), la fioritura è veramente l'elemento determinante, sia perchè molto bella, sia perchè gli altri elementi di questa pianta sono piuttosto deprimenti, a cominciare dai brutti vecchi frutti che persistono attaccati e le danno un aspetto lugubre.
Ecco perchè non mi faccio sfuggire l'occasione di presentarvi questo esemplare, certo uno fra i tantissimi della città, ma peculiare per dimensione (i siliquastri sono normalmente piuttosto piccoli) e per esplosione di fioritura.
Si trova in una piccola tortuosa e simpatica strada, via Filia, che collega via De Gioannis con via Pessina.
sabato 6 aprile 2013
La risposta al quesito è davanti agli occhi
Mi scrive Massimo, lettore bolognese che si occupa di giardinaggio, attività meritoria, presso una cooperativa sociale, attività doppiamente meritoria, e mi dice:
Gentile Massimo, la risposta al quesito è proprio davanti ai tuoi occhi, quando consulti il blog, perchè questo splendido albero ne costituisce lo sfondo, sopra il quale scorrono tutte le informazioni e le fotografie: si tratta della Chorisia insignis, uno degli alberi che più apprezzo.
Ho dedicato a quest'albero diversi post, a partire dagli albori del blog, ottobre 2010, ed uno addirittura lo ho dedicato ad un esemplare di Barcellona; adesso che ti ho fornito la chiave lascio a te, ed a tutti gli altri che vorranno, il piacere della ricerca e della navigazione nel blog seguito, come è auspicabile, dal contatto diretto (ma attenti alle spine!).
"Anni
fa avevo svolto il servizio civile presso il museo archeologico di Cagliari,
ricordo che accanto alla pinacoteca vi era un albero bellissimo pieno di spine
dalla base fino in cima, fa dei fiori molto belli forse simili ad orchidee,
riusciresti a farmene avere una foto ed il suo nome? Ti ringrazio..."
Gentile Massimo, la risposta al quesito è proprio davanti ai tuoi occhi, quando consulti il blog, perchè questo splendido albero ne costituisce lo sfondo, sopra il quale scorrono tutte le informazioni e le fotografie: si tratta della Chorisia insignis, uno degli alberi che più apprezzo.
Ho dedicato a quest'albero diversi post, a partire dagli albori del blog, ottobre 2010, ed uno addirittura lo ho dedicato ad un esemplare di Barcellona; adesso che ti ho fornito la chiave lascio a te, ed a tutti gli altri che vorranno, il piacere della ricerca e della navigazione nel blog seguito, come è auspicabile, dal contatto diretto (ma attenti alle spine!).
giovedì 4 aprile 2013
Viale Trento e dintorni
Mi è venuta voglia di parlare di questa bella strada, il viale Trento, dopo che recentemente ci siamo andati per due volte con il blog, a parlare della Tipuana più vecchia e del giardino di casa Mazzella.
Viale Trento comincia dove il Corso Vittorio Emanuele si esaurisce, all'incorcio con il viale Merello e con i suoi filari di Ficus retusa, e termina in piazza Trento, oltre la quale parte il viale Sant'Avendrace.
Dal nostro punto di vista, cioè quello degli alberi, possiamo dire che il viale Trento comincia con un grande esemplare di Erythrina caffra (post 31/3/11), all'angolo di piazza Annunziata, e termina con gli enormi Ficus retusa e le altre belle piante di piazza Trento (post 25/7/12); in mezzo, tante altre piante godibili, da apprezzare con una piacevole ed istruttiva passeggiata.
Seguendo la direzione indicata, in discesa, dopo l'ex teatro Massimo e la via De Magistris, abbiamo gli alberi del polmone verde (post del 26/3/13) e dirimpetto la vecchia Tipuana (post del 13/3/13), con molti altri scorci interessanti.
Ecco un enorme e minaccioso tronco di Ficus retusa, racchiuso dietro una cancello che sembra trattenerlo a stento, e, sul lato di fronte, le possenti radici aeree che servono da sostegno ad un Ficus magnolioides.
A destra uno scorcio lungo la ripida discesa di via Gorizia, in fondo alla quale si intravvede il cono finale di un'Araucaria, che come al solito svetta più in alto di tutti. Via Gorizia, così come le altre vie a monte (via Vittorio Veneto, via Zara,......) presenta molte belle piante, ben visibili anche se in giardini privati; tutte strade in ripida ascesa che meritano una diversione rispetto al viale Trento, tanto più se siete dotati di buon fiato!
Riprendendo il viale Trento, troviamo un filare pubblico di eleganti Ginkgo biloba, albero straordinario più volte trattato nel blog, e che si ritroverà anche più a valle con alcuni grandi esemplari in piazza Trento.
Sulla sinistra, il piazzale parcheggio della Regione, dove segnalo, fra gli altri alberi, i notevoli Ficus magnolioides, come l'esemplare a sinistra che mette in mostra le sue possenti radici.
A ridosso del palazzo regionale, invece, si trovano le Tamerici ad alberello (post del 17/4/11), che in questo periodo cominciano la loro fioritura.
E la passeggiata finisce infine in piazza Trento, dotata di una ampia alberatura (e di panchine per riposarsi!), per la quale vi rimando ai post nei quali è stata descritta.
Viale Trento comincia dove il Corso Vittorio Emanuele si esaurisce, all'incorcio con il viale Merello e con i suoi filari di Ficus retusa, e termina in piazza Trento, oltre la quale parte il viale Sant'Avendrace.
Dal nostro punto di vista, cioè quello degli alberi, possiamo dire che il viale Trento comincia con un grande esemplare di Erythrina caffra (post 31/3/11), all'angolo di piazza Annunziata, e termina con gli enormi Ficus retusa e le altre belle piante di piazza Trento (post 25/7/12); in mezzo, tante altre piante godibili, da apprezzare con una piacevole ed istruttiva passeggiata.
Seguendo la direzione indicata, in discesa, dopo l'ex teatro Massimo e la via De Magistris, abbiamo gli alberi del polmone verde (post del 26/3/13) e dirimpetto la vecchia Tipuana (post del 13/3/13), con molti altri scorci interessanti.
Ecco un enorme e minaccioso tronco di Ficus retusa, racchiuso dietro una cancello che sembra trattenerlo a stento, e, sul lato di fronte, le possenti radici aeree che servono da sostegno ad un Ficus magnolioides.
A destra uno scorcio lungo la ripida discesa di via Gorizia, in fondo alla quale si intravvede il cono finale di un'Araucaria, che come al solito svetta più in alto di tutti. Via Gorizia, così come le altre vie a monte (via Vittorio Veneto, via Zara,......) presenta molte belle piante, ben visibili anche se in giardini privati; tutte strade in ripida ascesa che meritano una diversione rispetto al viale Trento, tanto più se siete dotati di buon fiato!
Riprendendo il viale Trento, troviamo un filare pubblico di eleganti Ginkgo biloba, albero straordinario più volte trattato nel blog, e che si ritroverà anche più a valle con alcuni grandi esemplari in piazza Trento.
Sulla sinistra, il piazzale parcheggio della Regione, dove segnalo, fra gli altri alberi, i notevoli Ficus magnolioides, come l'esemplare a sinistra che mette in mostra le sue possenti radici.
A ridosso del palazzo regionale, invece, si trovano le Tamerici ad alberello (post del 17/4/11), che in questo periodo cominciano la loro fioritura.
E la passeggiata finisce infine in piazza Trento, dotata di una ampia alberatura (e di panchine per riposarsi!), per la quale vi rimando ai post nei quali è stata descritta.