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venerdì 29 marzo 2013

La Macchia in bianco

Eh sì, in questo periodo è proprio il bianco il colore dominante della nostra macchia mediterranea, in attesa che esploda completamente il giallo della Ginestra.

Infatti il miscuglio di arbusti, che ricopre buona parte delle nostre campagne prive o quasi di alberi e che prende il nome di macchia mediterranea, si ammanta in questo periodo del bianco della fioritura dell'Erica arborea, per il piacere dello sguardo sia di chi la vede come sfondo mentre percorre una statale in auto, sia di chi la vive da vicino percorrendo la campagna a piedi o in mountain bike.

Ecco un bel cespuglio, ed un particolare della miriade di fiorellini raggruppati 


 
nelle infiorescenze a grappolo. L'Erica appartiene, guarda caso, alla medesima famiglia del Corbezzolo (Ericaceae), altro cespuglio cardine della nostra macchia; è un bell'arbusto sempreverde, con foglia aghiforme molto fitta, tanto che i rami quasi non si vedono, e con la meraviglia di questi piccoli orci, bianchi o talvolta rosa, che in questo periodo ne ricoprono le parti alte.

I cespugli che ho fotografato si trovano sui monti di Capoterra, nella zona di Su Spantu, ma sono comunissimi nelle nostre campagne, anche se non le caratterizzano come i famosi campi irlandesi, orgoglio di quella grande isola.

Come curiosità, ricordo che il ciocco (cozzina in sardo), la base appena sottoterra del fusto dell'Erica, è utilizzato da abilissimi artigiani per ottenere il fornello di pipe pregiate, data la durezza e la compattezza,  nonchè il bel colore rossastro di questo legno.  

E, tornando ai fiori bianchi nella nostra campagna, come dimenticarsi del Perastro, Pyrus pyraster (post del 27/3/12), anche lui splendidamente fiorito in questi giorni?

Guardate questo esemplare, sempre ripreso nella zona di Su Spantu, e ditemi se non regge la fratellanza con i Ciliegi giapponesi che avevo proposto l'anno scorso!
 
Concludendo con una battuta, e con riferimento ad una passeggiata nella campagna descritta in questo post, non è detto che "andare in bianco" sia sempre una cosa sgradevole!






martedì 26 marzo 2013

Un giardino di città

Il titolo del post di oggi prende le mosse dal nome con cui è stata designata la giornata FAI, dedicata domenica scorsa ai giardini di città, ed in particolare ai giardini di villa Devoto, villa Satta, villa ex Scano, grande polmone verde che si estende fra viale Merello, via De Magistris, viale Trento.

Il giardino di villa Devoto, detto Parco dell'Autonomia Regionale, è già stato oggetto della nostra attenzione (post del 26/5/11  e del 23/6/11), anche perchè saltuariamente viene aperto al pubblico; il giardino di villa Satta è spesso aperto, dato che nella villa si svolgono i corsi dello IED, Istituto Europeo di Design; il giardino della villa ex Scano invece, essendo proprietà di un privato, è stato aperto al pubblico domenica per la prima volta, e non si sa se e quando lo sarà ancora.

Ecco perché non ho avuto dubbi a dedicare due ore di domenica mattina a quest'ultimo giardino, appunto della villa ex Scano, poi distrutta e ricostruita come villa Trois, poi Grauso, oggi infine Mazzella; tutti nomi abbastanza noti ai cagliaritani, almeno a quelli più "datati".

Il giardino di villa Mazzella aveva già  attirato la mia attenzione quando ho fotografato la Tipuana speciosa dirimpetto al suo ingresso (post del 13/3/13), soprattutto per la bellezza della maestosa recinzione, che vedete qui sotto;

si intuisce, dietro la recinzione, l'abbondanza di alberi del giardino.

Allora, ecco il medesimo ingresso domenica scorsa, per una visita che come si vede è stata piuttosto gradita dai cagliaritani.

Si vedono, al di là del cancello, molte Palme, ed in particolare Palme da datteri; la parte del leone però, almeno dal punto di vista della superficie impegnata e dell'impatto visivo, la fanno i Ficus. Sono presenti esemplari enormi di Ficus magnolioides, Ficus retusa, Ficus elastica, ed anche alcuni esemplari del più raro Ficus religiosa, tutte piante che abbiamo già trattato nel blog.

Ficus magnolioides
Ficus elastica


Ecco due foto che danno un'idea dimensionale dei Ficus presenti nel giardino.





Naturalmente ci sono molte altre specie arboree, e ne cito solo alcune: Strelitzia, Fitolacca, Chorisia, Alloro, Datura, Banano, un rarissimo cespuglio di Annona cherimola (post del 22/5/11).

La visita di domenica è stata guidata, nel senso che lungo il percorso molte piante sono state descitte da simpatici e bravi alunni della scuola media Foscolo di Cagliari, che hanno presentato ai gruppetti di visitatori una scheda con fotografie ed informazioni: una iniziativa assolutamente apprezzabile, e che aiuta a sviluppare conoscenza ed amore per gli alberi, nelle nuove e nelle vecchie generazioni di cagliaritani.

Se posso permettermi un suggerimento agli insegnanti, per future auspicabili occasioni, sarebbe bello che i giovani Ciceroni suggerissero ai visitatori dove trovare in città altri esemplari dell'albero che stanno presentando; in questo modo, la curiosità potrebbe essere stimolata e costituire una continuità nell'apprezzamento delle piante. Fra l'altro, molte piante presentano esemplari più belli e grandi in luoghi pubblici che non nei giardini privati.

Infine, per ultima ma non ultima, la pianta che secondo me è anzi la regina del giardino:


uno splendido vecchio esemplare di Tipuana speciosa, che sorge a fianco alla villa in orgoglioso isolamento, forse ancora più bella e grande della sua sorella dirimpettaia di viale Trento, della quale vi ho parlato recentemente (post già citato del 13/3/13); quest'ultima non deve però essere gelosa, dato che ha il vantaggio impagabile, ancorchè sia in proprietà privata, di essere godibile da tutti, sempre.


giovedì 21 marzo 2013

La primavera dell'Olmo

Abbiamo già parlato di questo albero, ed in particolare dell'Olmo minore, Ulmus minor, in alcuni post del 2012; fra le altre cose, abbiamo notato che è un albero poco presente e poco adatto a Cagliari, sia per il clima che per l'invadenza dell'apparato radicale, nonchè per la facilità che hanno questi alberi di essere soggetti alla grafiosi, che ne determina la morte repentina o una lenta agonia.

Anche per i motivi suddetti abbiamo focalizzato l'attenzione sull'esemplare che è il "reuccio" del parco basso di Monte Urpinu (post del 14/9/12), vecchio e splendido esemplare; a lui è dedicato anche il post di oggi.


 L'Olmo è un albero spogliante, ed ecco qui sopra il bellissimo scheletro del nostro esemplare, inquadrato con lo sfondo della chiesetta aragonese.
Ma, se guardiamo con attenzione, notiamo che i rami non sono più completamente spogli: saranno le nuove foglioline?



No, non sono le foglioline, ma sono i fiori, piccoli e rossicci; infatti l'Olmo appartiene alla categoria delle piante che fioriscono prima della comparsa delle foglie, le quali invece arriveranno fra un mesetto, insieme ai gruppi di samare, cioè i frutti (post del 22/4/12).

Questi fiorellini, pur non particolarmente significativi, sono comunque affascinanti sulla pianta, per come sono attaccati in gruppi ai rami, e per come forniscono, con le loro antere (parte terminale degli stami) rosse, una nota di contrasto con il bruno dello scheletro.

Conclusione, mi scuserete se banale e ripetitiva, ma non riesco a trattenerla: la Natura ci sa offrire uno spettacolo sempre diverso ed affascinante, stagione per stagione: basta ricordarsi di coglierlo!


mercoledì 13 marzo 2013

La Tipuana più vecchia

La Tipuana speciosa è un bellissimo albero, stranamente trascurato dai testi nonché dai giardinieri, anche a Cagliari (post del 29/12/10); questo fino ad alcuni anni fa, quando è iniziata una sua maggiore diffusione pubblica, per esempio al Parco della Musica (post del 20/11/11), forse utilizzando  figli o nipoti della matriarca di cui parliamo oggi.

Questa maggiore diffusione ha fatto finalmente uscire questa specie dal recinto degli specialisti e degli appassionati come me, che dovevano "accontentarsi" dell'esemplare di via S.Vetrano e di pochi altri, quale quello, storico, di Viale Trento 86.

Allora, è opportuno che diciamo qualche parola su questo esemplare di viale Trento, che molto probabilmente è il più vecchio della città, dato che pare risalire all'inizio del secolo scorso; intanto ve lo presento in foto.


Come si vede, è una pianta imponente, che potrebbe a buon diritto figurare anche nel novero degli alberi più notevoli della città (post del 5/9/12   e del 19/10/12) per dimensioni, e non solo.
 
L'ampiezza della ramificazione, nella foto dal basso, dà conto ulteriore della ampiezza e della vetustà. Pensate che, racconta Vannelli, questa pianta (allora vegetante in un cortile incolto, oggi inserita in un bel condominio) veniva "utilizzata" dagli operai del vivaio forestale di Decimomannu; costoro, negli anni sessanta del secolo scorso, prelevavano i  semi per farli germinare nel vivaio, e poi fornivano le piantine ai cittadini.

Naturalmente questo albero, semispogliante,  non offre il meglio di sè adesso, pur essendo molto bello; immaginatelo a fine maggio, carico di fiorellini gialli, o a giugno con i fiorellini caduti a formare un tappeto sul marciapiede (post del 12/6/11): uno spettacolo da non perdere!    

giovedì 7 marzo 2013

I sigari di fine inverno

Non è un invito al tabagismo, naturalmente, ma un riferimento al nome comune della Catalpa bignonioides, detta appunto Albero dei Sigari con riferimento all'aspetto dei frutti soprattutto quando assumono il colore bruno-marrone.

I frutti, lunghe e sottili capsule, caratterizzano fortemente quest'albero, dato che permangono appesi per tutto l'anno, fino alla nuova gettata: sono poco evidenti in primavera ed estate, quando sono verdi e mascherati dalle grandi foglie, mentre diventano determinanti nell'aspetto d'insieme in autunno e soprattutto alla fine dell'inverno, quando finalmente, con il nostro clima, le foglie sono cadute.

Abbiamo già parlato della Catalpa in versione autunnale (post del 27/11/10), in termini poco lusinghieri per il

Catalpa bignonioides caserma Villasanta

suo aspetto, come si evince dalla foto in via Flavio Gioia, allegata al post citato, o anche dalla fotografia a lato, relativa ad un esemplare di fronte alla caserma Villasanta ripreso nel novembre scorso. 





Abbiamo poi riscattato l'immagine di quest'albero per la splendida fioritura e l'aspetto d'insieme che assume in versione primaverile (post del 29/5/11); ci resta da farne una valutazione in questo periodo, quando come dicevamo il suo nome comune gli appartiene a pieno titolo, senza foglie o altro a fare da schermo: guardate le foto sotto, riguardanti ancora gli esemplari di via Gioia, in questi giorni.













Non mi esprimo sulla bellezza, ma sicuramente  queste centinaia di lunghi sigaretti ( panatelas direi, per chi conosce le tipologie di sigari), appesi sui rami completamente privi di foglie, danno un aspetto molto peculiare, forse unico, a quest'albero.

In definitiva, bello o brutto che lo vogliamo considerare, l'albero dei sigari ci ricorda in maniera efficace quanto sia mutevole la Natura, soprattutto con gli alberi, nelle immagini che ci offre nei vari momenti dell'anno.