Infatti il miscuglio di arbusti, che ricopre buona parte delle nostre campagne prive o quasi di alberi e che prende il nome di macchia mediterranea, si ammanta in questo periodo del bianco della fioritura dell'Erica arborea, per il piacere dello sguardo sia di chi la vede come sfondo mentre percorre una statale in auto, sia di chi la vive da vicino percorrendo la campagna a piedi o in mountain bike.
nelle infiorescenze a grappolo. L'Erica appartiene, guarda caso, alla medesima famiglia del Corbezzolo (Ericaceae), altro cespuglio cardine della nostra macchia; è un bell'arbusto sempreverde, con foglia aghiforme molto fitta, tanto che i rami quasi non si vedono, e con la meraviglia di questi piccoli orci, bianchi o talvolta rosa, che in questo periodo ne ricoprono le parti alte.
I cespugli che ho fotografato si trovano sui monti di Capoterra, nella zona di Su Spantu, ma sono comunissimi nelle nostre campagne, anche se non le caratterizzano come i famosi campi irlandesi, orgoglio di quella grande isola.
Come curiosità, ricordo che il ciocco (cozzina in sardo), la base appena sottoterra del fusto dell'Erica, è utilizzato da abilissimi artigiani per ottenere il fornello di pipe pregiate, data la durezza e la compattezza, nonchè il bel colore rossastro di questo legno.
E, tornando ai fiori bianchi nella nostra campagna, come dimenticarsi del Perastro, Pyrus pyraster (post del 27/3/12), anche lui splendidamente fiorito in questi giorni?
Guardate questo esemplare, sempre ripreso nella zona di Su Spantu, e ditemi se non regge la fratellanza con i Ciliegi giapponesi che avevo proposto l'anno scorso!
Concludendo con una battuta, e con riferimento ad una passeggiata nella campagna descritta in questo post, non è detto che "andare in bianco" sia sempre una cosa sgradevole!