Mi riferisco alla terza categoria di grandi alberi cittadini, come individuata nel post del 5/9/12; quella categoria cioè che comprende, semplificando, gli alberi "notevoli" come dimensioni, che non hanno ambizioni di massima altezza o larghezza, ma che si accontentano di farsi, appunto, notare.
Ecco allora il primo, che si fa sicuramente notare, non fosse altro che per la posizione, aperta e solitaria:
è una Fitolacca dioica, nostra vecchia conoscenza (post del 31/10/10 ed altri successivi) che domina lo sterrato di Marina Piccola.
E' impossibile non notare ed apprezzare questo grande albero, percorrendo il viale Poetto verso il mare, soprattutto in questo periodo che lo sterrato è vuoto; d'estate, quando lo sterrato si riempie di auto di bagnanti, la vista è molto meno gradevole, ma la Fitolacca non se ne cura ed offre generosamente il suo riparo ai più mattinieri fruitori del parcheggio.
Il secondo concorrente di oggi è una Casuarina cunninghamiana che si trova nel piccolo parco a valle della clinica Macciotta di via Porcell. La Casuarina, come abbiamo avuto modo di dire (post del 31/12/10), è un albero di origine australiana molto strano: sembra una conifera ma delle conifere non è nemmeno lontano parente; non ha foglie ne aghi, ma rametti che sembrano piccole canne, ed i rametti terminano con una sorta di codino che ricorda quello di un serpente a sonagli.
Insomma una pianta molto interessante da un punto di vista botanico, quasi sconosciuta in campo nazionale ma abbastanza presente a Cagliari; l'esemplare più grande (in realtà sono due che si fanno concorrenza in altezza) della città si trova appunto nella clinica Macciotta, anche se per ammirarlo bisogna entrare nel "fosso" della ex-clinica Aresu (oggi Facoltà di Lingue e dintorni).
Ecco a sinistra una vista d'insieme delle grandi Casuarine accompagnate da uno Schinus molle, ed a destra l'esemplare più grande. Sarà alto una ventina di metri, che per Cagliari è una misura assolutamente ragguardevole.
Faccio notare che il colore giallastro-bruno non è dovuto a secchezza, ma anzi alla fioritura in corso, che rende in questo periodo l'albero "femmina" di aspetto molto diverso dall'albero "maschio", come si nota nella foto a sinistra.
Il fosso della ex clinica Aresu merita una visita, sia per le piante (oltre a quelle citate si fanno notare una grande Robinia ed una Fitolacca seminascosta con un "piede" enorme) che per la suggestione del luogo, che consente fra l'altro di ammirare da una prospettiva inusuale la sommità di Buoncammino e la torre di S.Pancrazio.