I frutti di una struttura museale come la Cittadella sono, in prima battuta, costituiti dal cibo per la mente prodotto da capolavori artistici quali un bronzetto nuragico, un retablo di Cavaro o una cera anatomica di Susini; è certo così, ma a noi in questa sede interessano proprio i frutti della natura, cibo per il corpo prodotto nei giardini che accompagnano i visitatori verso i musei della splendida struttura.
L'idea di questo post mi è venuta quando recentemente, facendo una "visita di controllo" alla Chorisia Insignis (citata in chiusura del post 28/6/11, e che sta benissimo) mi sono imbattuto, proprio di fronte alla Chorisia, in un alberetto con frutti molto simili al Kiwi, come si vede nella foto.
Mi sono detto: perchè non cercare altri frutti nei giardini della Cittadella, per farne oggetto di un post? Detto fatto, questo è il risultato.
Ecco qui sotto un frutto di Melograno, Punica granatum, ancora piccolo ed acerbo; naturalmente l'interesse di questi frutti è, in questa sede, puramente estetico.
A destra, invece, frutti di Corbezzolo (post del 4/12/11), anch'essi allo stadio iniziale di maturazione.
E infine, forse il frutto più affascinante, prodotto dall'ostinazione di un Ficus carica (post del 28/4/12) che non so come definire: uno storto rametto che fuoriesce dalla pietra, tre foglie, ma il frutto perfettamente formato e, lui sì, arrivato a maturazione.
Ma, mi direte, l'albero con frutti simili al Kiwi, che pianta è? La verità è che non lo so, ma non mi sono arreso. Sono tornato dopo qualche giorno, per capirne di più, e guardate che cosa ho trovato:
un bellissimo fiore bianco, imbutiforme, profumato. Ed a destra una immagine d'insieme: come si vede, la pianta è sofferente, e le foglie non aiutano per una corretta identificazione.
Dopo qualche ricerca bibliografica, azzardo una ipotesi, e cioè che si tratti di una Gardenia, e precisamente una Gardenia brighamii.
Comunque una pianta interessante, che meriterebbe maggiori cure; e, visto che ho espresso una critica, ne esprimo anche un'altra, e cioè che bisognerebbe tenere a bada l'invadenza degli Ailanti, prima che si impadroniscano delle aiuole.