Ci sono così tante cose sgradevoli in Banca, soprattutto in questo ultimo periodo, che quando ne scopriamo una gradevole dobbiamo assolutamente segnalarla.
E gradevole lo è sicuramente, l'esemplare di Erythrina cristagalli che ho incontrato quasi casualmente, sano ed anche fiorito, come vediamo nella foto sotto.
Non è proprio in Banca nel senso di "dentro", ma questa Eritrina è così nascosta da poterla considerare tale: infatti si trova in fondo al cortile parcheggio della Banca di Cagliari, in viale Diaz, incastonata in una piccola aiuola, bella e ben tenuta.
L'Eritrina è una nostra vecchia conoscenza, come ricorderanno i lettori affezionati: abbiamo cominciato a parlarne nel 2010, presentando l'esemplare principe di via Boccaccio, e proseguito fino a presentare alcuni esemplari pubblici, che però non reggono il confronto con quello di oggi.
Diamo atto dunque alla Banca di Cagliari, la quale nell'ambito del suo "core business" ha avuto anche lei qualche problemino, di dedicare la giusta attenzione ai suoi piccoli spazi di verde, probabilmente affidati ad un valido gestore.
Possiamo concludere con una notazione, relativa al verde ed alle banche della zona di Bonaria: così come il Banco di Sardegna è caratterizzato dal giardinetto, già parterre delle Ferrovie Complementari Sarde, e la Banca di Credito Sardo dai declivi di Palma nana, possiamo battezzare la Banca di Cagliari come caratterizzata dall'Eritrina. Chissà che, pensando alle nostre banche in questi termini, non ci appaiano un po' più simpatiche!
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
mercoledì 29 agosto 2012
domenica 26 agosto 2012
L'albero più grande della città: il più largo
Eccoci alla seconda puntata del divertimento estivo: l'identificazione dell'albero più largo di Cagliari.
Ragionare di larghezza è, contemporaneamente, più difficile e più facile rispetto all'altezza: più difficile perchè, mente l'altezza è unica, le larghezze sono tante quanti sono i piani verticali con i quali possiamo immaginare di sezionare la pianta per misurarla; più facile perchè, a prescindere dalla sezione e dalle sofisticazioni geometriche, la specie più larga a Cagliari non può che essere una: il Ficus magnolioides.
Ecco allora l'esemplare di via Roma, giardinetto della Darsena, già definito simbolo della città e citato in altro post (post del 4/1/11); forse non è il più largo, ma fa la sua gran figura.
Probabilmente è più largo l'immenso esemplare dei Giardini Pubblici, che sembra ancora più grande perchè praticamente tocca terra, come si vede dalla foto a destra; forse ha questo assetto per consentire, con grande pazienza, i giochi a cavalcioni dei suoi rami di generazioni di bambini cagliaritani.
O forse vince la gara uno degli esemplari dell'Orto Botanico; quello di sinistra per esempio, a giudicare dai "pilastri" di sostegno (radici aeree colonnari) di cui si è dotato, deve sostenere rami belli lunghi!
Insomma è una bella gara fra campioni di larghezza, quella che combattono i Ficus magnolioides, sia quelli presentati qui che i tanti altri che abbelliscono la città; lascio a ciascuno voi una valutazione personalizzata del vincitore, eventualmente con ausilio di apposita rotella metrica!
Ragionare di larghezza è, contemporaneamente, più difficile e più facile rispetto all'altezza: più difficile perchè, mente l'altezza è unica, le larghezze sono tante quanti sono i piani verticali con i quali possiamo immaginare di sezionare la pianta per misurarla; più facile perchè, a prescindere dalla sezione e dalle sofisticazioni geometriche, la specie più larga a Cagliari non può che essere una: il Ficus magnolioides.
Ecco allora l'esemplare di via Roma, giardinetto della Darsena, già definito simbolo della città e citato in altro post (post del 4/1/11); forse non è il più largo, ma fa la sua gran figura.
Probabilmente è più largo l'immenso esemplare dei Giardini Pubblici, che sembra ancora più grande perchè praticamente tocca terra, come si vede dalla foto a destra; forse ha questo assetto per consentire, con grande pazienza, i giochi a cavalcioni dei suoi rami di generazioni di bambini cagliaritani.
O forse vince la gara uno degli esemplari dell'Orto Botanico; quello di sinistra per esempio, a giudicare dai "pilastri" di sostegno (radici aeree colonnari) di cui si è dotato, deve sostenere rami belli lunghi!
Insomma è una bella gara fra campioni di larghezza, quella che combattono i Ficus magnolioides, sia quelli presentati qui che i tanti altri che abbelliscono la città; lascio a ciascuno voi una valutazione personalizzata del vincitore, eventualmente con ausilio di apposita rotella metrica!
martedì 21 agosto 2012
L'albero più grande della città: il più alto
Doverosa premessa: questo post è poco più che un divertimento, rinfrescante come si addice al mese ed alla calura tremenda che ci opprime.
In linea con la migliore tradizione dei quiz delle riviste agostane, ci poniamo la domanda: quale è l'albero più grande della città? Dirò subito che non ne ho la minima idea e difatti non rispondo, anche perchè l'aggettivo "grande" nasconde molte insidie e differenti interpretazioni.
Allora formulo a me stesso una domanda più precisa ed oggettiva: quale è l'albero più alto? Detto che non posseggo strumenti di misura e non offro certezze, propongo per il premio l'Araucaria excelsa di Villanova (post del 17/12/10 e del 4/2/11) che si trova fra via S.Giovanni e via Giardini.
Eccola che si erge verso il cielo in tutta la sua imponenza, ripresa dal basso, all'inizio di via Bosa. Come detto nei post citati, questa Araucaria è un esemplare privato, nel senso che si trova in una proprietà privata, ma per noi è pubblica a tutti gli effetti, essendo godibile da tutti per una buona parte della sua altezza, che possiamo ipotizzare fra i 30 ed i 40 metri.
Considero che per Cagliari dobbiamo ritenere alto un albero di 15 metri, pari per intenderci ad una palazzina di 5 piani.
Ammiriamo allora questo esemplare da un altro punto di vista, cioè da via S.Saturnino, a due passi dal viale Regina Elena. E' comunque un bel vedere, da sotto o da sopra, da vicino o da lontano. Suggerisco una passeggiata, naturalmente a piedi e magari nelle ore più fresche (?), per apprezzare questa Araucaria dalle varie prospettive.
In linea con la migliore tradizione dei quiz delle riviste agostane, ci poniamo la domanda: quale è l'albero più grande della città? Dirò subito che non ne ho la minima idea e difatti non rispondo, anche perchè l'aggettivo "grande" nasconde molte insidie e differenti interpretazioni.
Allora formulo a me stesso una domanda più precisa ed oggettiva: quale è l'albero più alto? Detto che non posseggo strumenti di misura e non offro certezze, propongo per il premio l'Araucaria excelsa di Villanova (post del 17/12/10 e del 4/2/11) che si trova fra via S.Giovanni e via Giardini.
Eccola che si erge verso il cielo in tutta la sua imponenza, ripresa dal basso, all'inizio di via Bosa. Come detto nei post citati, questa Araucaria è un esemplare privato, nel senso che si trova in una proprietà privata, ma per noi è pubblica a tutti gli effetti, essendo godibile da tutti per una buona parte della sua altezza, che possiamo ipotizzare fra i 30 ed i 40 metri.
Considero che per Cagliari dobbiamo ritenere alto un albero di 15 metri, pari per intenderci ad una palazzina di 5 piani.
Ammiriamo allora questo esemplare da un altro punto di vista, cioè da via S.Saturnino, a due passi dal viale Regina Elena. E' comunque un bel vedere, da sotto o da sopra, da vicino o da lontano. Suggerisco una passeggiata, naturalmente a piedi e magari nelle ore più fresche (?), per apprezzare questa Araucaria dalle varie prospettive.
sabato 18 agosto 2012
La Bougainvillea mini
Oggi vi presento un altro esemplare di Bougainvillea diverso dal solito, come ho fatto circa un anno fa, quando vi ho presentato un esemplare dalle brattee bianche (post del 3/8/11).
L'arbusto di cui vi parlo oggi, noto come Bougainvillea mini thai, è un ibrido che si presenta abbastanza diverso dalla comunissima cugina Bougainvillea glabra, onnipresente a Cagliari.
Infatti mentre i vari ibridi in commercio si differenziano quasi soltanto per il colore delle brattee, il Mini thai ha proprio un portamento diverso.
Sicuramente è meno arruffato, come si vede dalla foto a sinistra che riprende un esemplare del Parco della Musica, e più piccolo.
I fiori, che sono piuttosto simili a quelli tradizionali, sono però addossati in cima ai singoli rami e preceduti da foglie piccole, compatte e numerose sul singolo ramo. Per queste sue caratteristiche viene comunemente chiamata "torch", torcia, dagli inglesi.
Insomma un arbusto interessante, abbastanza nuovo per Cagliari ma che penso avrà successo, perchè unisce ad una buona valenza estetica la robustezza della Buganvillea tradizionale, ed è sicuramente meglio gestibile in termini di potature ed accostamento ad altre piante.
L'arbusto di cui vi parlo oggi, noto come Bougainvillea mini thai, è un ibrido che si presenta abbastanza diverso dalla comunissima cugina Bougainvillea glabra, onnipresente a Cagliari.
Infatti mentre i vari ibridi in commercio si differenziano quasi soltanto per il colore delle brattee, il Mini thai ha proprio un portamento diverso.
Sicuramente è meno arruffato, come si vede dalla foto a sinistra che riprende un esemplare del Parco della Musica, e più piccolo.
I fiori, che sono piuttosto simili a quelli tradizionali, sono però addossati in cima ai singoli rami e preceduti da foglie piccole, compatte e numerose sul singolo ramo. Per queste sue caratteristiche viene comunemente chiamata "torch", torcia, dagli inglesi.
Insomma un arbusto interessante, abbastanza nuovo per Cagliari ma che penso avrà successo, perchè unisce ad una buona valenza estetica la robustezza della Buganvillea tradizionale, ed è sicuramente meglio gestibile in termini di potature ed accostamento ad altre piante.
lunedì 13 agosto 2012
I frutti della Cittadella dei Musei
I frutti di una struttura museale come la Cittadella sono, in prima battuta, costituiti dal cibo per la mente prodotto da capolavori artistici quali un bronzetto nuragico, un retablo di Cavaro o una cera anatomica di Susini; è certo così, ma a noi in questa sede interessano proprio i frutti della natura, cibo per il corpo prodotto nei giardini che accompagnano i visitatori verso i musei della splendida struttura.
L'idea di questo post mi è venuta quando recentemente, facendo una "visita di controllo" alla Chorisia Insignis (citata in chiusura del post 28/6/11, e che sta benissimo) mi sono imbattuto, proprio di fronte alla Chorisia, in un alberetto con frutti molto simili al Kiwi, come si vede nella foto.
Mi sono detto: perchè non cercare altri frutti nei giardini della Cittadella, per farne oggetto di un post? Detto fatto, questo è il risultato.
Ecco qui sotto un frutto di Melograno, Punica granatum, ancora piccolo ed acerbo; naturalmente l'interesse di questi frutti è, in questa sede, puramente estetico.
A destra, invece, frutti di Corbezzolo (post del 4/12/11), anch'essi allo stadio iniziale di maturazione.
E infine, forse il frutto più affascinante, prodotto dall'ostinazione di un Ficus carica (post del 28/4/12) che non so come definire: uno storto rametto che fuoriesce dalla pietra, tre foglie, ma il frutto perfettamente formato e, lui sì, arrivato a maturazione.
Ma, mi direte, l'albero con frutti simili al Kiwi, che pianta è? La verità è che non lo so, ma non mi sono arreso. Sono tornato dopo qualche giorno, per capirne di più, e guardate che cosa ho trovato:
un bellissimo fiore bianco, imbutiforme, profumato. Ed a destra una immagine d'insieme: come si vede, la pianta è sofferente, e le foglie non aiutano per una corretta identificazione.
Dopo qualche ricerca bibliografica, azzardo una ipotesi, e cioè che si tratti di una Gardenia, e precisamente una Gardenia brighamii.
Comunque una pianta interessante, che meriterebbe maggiori cure; e, visto che ho espresso una critica, ne esprimo anche un'altra, e cioè che bisognerebbe tenere a bada l'invadenza degli Ailanti, prima che si impadroniscano delle aiuole.
L'idea di questo post mi è venuta quando recentemente, facendo una "visita di controllo" alla Chorisia Insignis (citata in chiusura del post 28/6/11, e che sta benissimo) mi sono imbattuto, proprio di fronte alla Chorisia, in un alberetto con frutti molto simili al Kiwi, come si vede nella foto.
Mi sono detto: perchè non cercare altri frutti nei giardini della Cittadella, per farne oggetto di un post? Detto fatto, questo è il risultato.
Ecco qui sotto un frutto di Melograno, Punica granatum, ancora piccolo ed acerbo; naturalmente l'interesse di questi frutti è, in questa sede, puramente estetico.
A destra, invece, frutti di Corbezzolo (post del 4/12/11), anch'essi allo stadio iniziale di maturazione.
E infine, forse il frutto più affascinante, prodotto dall'ostinazione di un Ficus carica (post del 28/4/12) che non so come definire: uno storto rametto che fuoriesce dalla pietra, tre foglie, ma il frutto perfettamente formato e, lui sì, arrivato a maturazione.
Ma, mi direte, l'albero con frutti simili al Kiwi, che pianta è? La verità è che non lo so, ma non mi sono arreso. Sono tornato dopo qualche giorno, per capirne di più, e guardate che cosa ho trovato:
un bellissimo fiore bianco, imbutiforme, profumato. Ed a destra una immagine d'insieme: come si vede, la pianta è sofferente, e le foglie non aiutano per una corretta identificazione.
Dopo qualche ricerca bibliografica, azzardo una ipotesi, e cioè che si tratti di una Gardenia, e precisamente una Gardenia brighamii.
Comunque una pianta interessante, che meriterebbe maggiori cure; e, visto che ho espresso una critica, ne esprimo anche un'altra, e cioè che bisognerebbe tenere a bada l'invadenza degli Ailanti, prima che si impadroniscano delle aiuole.
giovedì 9 agosto 2012
Al Parco, per contrastare l'afa
Questo post è una piccola cronaca per immagini che racconta come molti cagliaritani, e non cagliaritani, trascorrono alcune ore della serata al Parco della Musica per contrastare l’afa di questi giorni; il tutto senza trascurare, naturalmente, la nostra mission di parlare di alberi.
Quando io ero bambino il grosso dei cagliaritani si concentrava a “sbentiare” a Buoncammino, nella passeggiata di fronte alle carceri, e mi ricordo le lente “vasche” sotto i Pini d’Aleppo ed i gruppi di persone raccolti attorno alle panchine a chiacchierare, con molti anziani che si portavano la seggiolina, e le signore con il ventaglio.
Quel mondo è scomparso, ma non sono scomparsi i cagliaritani in cerca di refrigerio, che però non si ritrovano in un unico posto ma si distribuiscono nei vari parchi che oggi abbelliscono la città.
Sotto questo aspetto il Parco della Musica (post del 15/5/11), pur essendo uno degli ultimi ed essendo, ancora, poco dotato di grandi alberi, ha un valore in più, costituito dall’acqua del “ruscelletto” che lo attraversa e dalle fontane zampillanti, che danno un tocco di freschezza all’insieme. Ed ecco la breve cronaca visiva.
"Vista d'insieme". Lo specchio d'acqua, con le persone sulle panchine dell'argine e lo skyline di Castello al tramonto.
"Anziane e badanti in relax". Sullo sfondo, un bel cespuglio di Russelia equisetiformis fiorito.
"Spruzzi e Palme". Si nota la qualità del prato, omogeneo e ben rasato.
"La torre e la Tipuana". Le giovani Tipuane del parco (post del 20/11/11) stanno crescendo velocemente, e presto saranno veri ed ombrosi alberi di grande valenza estetica.
"Guardando gli spruzzi". Forse stanno valutando se andarci dentro, per rendere effettivo il refrigerio.
"Il riflesso delle Palme". Alcune Archontophoenix Alexandrae (post del 29/1/11) si specchiano, alla maniera di Narciso, nel ruscelletto.
In conclusione, confermo il giudizio positivo già dato su questo parco, anche per il suo ruolo sociale, ma con una critica importante: l'acqua del ruscelletto comincia ad essere sporca e schiumosa (come si nota anche nell'ultima foto). Il rischio che un elemento di bellezza si trasformi in un acquitrino maleodorante c'è, ed occorre assolutamente contrastarlo; allora, incrementare i ricicli ed i filtraggi dell'acqua, e, se occorre, rinunciare alle anatre!
Quando io ero bambino il grosso dei cagliaritani si concentrava a “sbentiare” a Buoncammino, nella passeggiata di fronte alle carceri, e mi ricordo le lente “vasche” sotto i Pini d’Aleppo ed i gruppi di persone raccolti attorno alle panchine a chiacchierare, con molti anziani che si portavano la seggiolina, e le signore con il ventaglio.
Quel mondo è scomparso, ma non sono scomparsi i cagliaritani in cerca di refrigerio, che però non si ritrovano in un unico posto ma si distribuiscono nei vari parchi che oggi abbelliscono la città.
Sotto questo aspetto il Parco della Musica (post del 15/5/11), pur essendo uno degli ultimi ed essendo, ancora, poco dotato di grandi alberi, ha un valore in più, costituito dall’acqua del “ruscelletto” che lo attraversa e dalle fontane zampillanti, che danno un tocco di freschezza all’insieme. Ed ecco la breve cronaca visiva.
"Vista d'insieme". Lo specchio d'acqua, con le persone sulle panchine dell'argine e lo skyline di Castello al tramonto.
"Anziane e badanti in relax". Sullo sfondo, un bel cespuglio di Russelia equisetiformis fiorito.
"Spruzzi e Palme". Si nota la qualità del prato, omogeneo e ben rasato.
"La torre e la Tipuana". Le giovani Tipuane del parco (post del 20/11/11) stanno crescendo velocemente, e presto saranno veri ed ombrosi alberi di grande valenza estetica.
"Guardando gli spruzzi". Forse stanno valutando se andarci dentro, per rendere effettivo il refrigerio.
"Il riflesso delle Palme". Alcune Archontophoenix Alexandrae (post del 29/1/11) si specchiano, alla maniera di Narciso, nel ruscelletto.
In conclusione, confermo il giudizio positivo già dato su questo parco, anche per il suo ruolo sociale, ma con una critica importante: l'acqua del ruscelletto comincia ad essere sporca e schiumosa (come si nota anche nell'ultima foto). Il rischio che un elemento di bellezza si trasformi in un acquitrino maleodorante c'è, ed occorre assolutamente contrastarlo; allora, incrementare i ricicli ed i filtraggi dell'acqua, e, se occorre, rinunciare alle anatre!
sabato 4 agosto 2012
Il Noce europeo
Il Noce è una di quelle piante che tutti conosciamo per il frutto edule, ampiamente consumato ed apprezzato, ma spesso non conosciamo come albero; è un destino comune a molti alberi da frutto, quasi che la bontà del frutto fosse inversamente proporzionale all'interesse per la pianta.
Se questo approccio è comprensibile, ed in molti casi anche giustificato dalla poca avvenenza degli alberi che producono per converso frutti squisiti, sicuramente non è così per il Noce europeo, Juglans regia, bella pianta con ottimo portamento, almeno negli esemplari più grandi, foglia ampia ed elegante, e legno molto pregiato.
Purtroppo il Noce fa parte della categoria di alberi poco adatti al clima cagliaritano, e teme il grande caldo come quello di questi giorni; è difficile vedere in città begli esemplari, mentre nelle zone interne della Sardegna ce ne sono di splendidi, che spesso si accompagnano con i castagni (post del 1/9/11): proprio per questo, avendo trovato un esemplare bello e sano, anche se non particolarmente grande, ve lo voglio presentare.
Il nostro Noce si trova in via S.Vetrano, traversa di via Bacaredda già citata nel blog e ben dotata di alberi, fra i quali la Tipuana speciosa (post del 29/12/10 e del 12/6/11); è in un giardino condominiale, ma perfettamente visibile ed apprezzabile dalla strada.
In questo periodo stanno arrivando a maturazione le drupe tondeggianti, presenti in quantità anche nella
pianta oggetto della nostra attenzione, come vediamo nella foto a destra, e che contribuiscono alla bellezza dell'insieme con il loro mallo carnoso; all'interno del mallo c'è la noce (endocarpo) e, dentro la noce, finalmente il seme (gheriglio) che ci mangiamo con soddisfazione.
Se questo approccio è comprensibile, ed in molti casi anche giustificato dalla poca avvenenza degli alberi che producono per converso frutti squisiti, sicuramente non è così per il Noce europeo, Juglans regia, bella pianta con ottimo portamento, almeno negli esemplari più grandi, foglia ampia ed elegante, e legno molto pregiato.
Purtroppo il Noce fa parte della categoria di alberi poco adatti al clima cagliaritano, e teme il grande caldo come quello di questi giorni; è difficile vedere in città begli esemplari, mentre nelle zone interne della Sardegna ce ne sono di splendidi, che spesso si accompagnano con i castagni (post del 1/9/11): proprio per questo, avendo trovato un esemplare bello e sano, anche se non particolarmente grande, ve lo voglio presentare.
Il nostro Noce si trova in via S.Vetrano, traversa di via Bacaredda già citata nel blog e ben dotata di alberi, fra i quali la Tipuana speciosa (post del 29/12/10 e del 12/6/11); è in un giardino condominiale, ma perfettamente visibile ed apprezzabile dalla strada.
In questo periodo stanno arrivando a maturazione le drupe tondeggianti, presenti in quantità anche nella
pianta oggetto della nostra attenzione, come vediamo nella foto a destra, e che contribuiscono alla bellezza dell'insieme con il loro mallo carnoso; all'interno del mallo c'è la noce (endocarpo) e, dentro la noce, finalmente il seme (gheriglio) che ci mangiamo con soddisfazione.
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