Mi scrive Margherita, che ringrazio per la gentilezza ed i complimenti, per chiedermi un giudizio sulla recentissima potatura dei Ficus retusa di via Pacinotti, con riferimento soprattutto alla scelta di tempo, e sull'ingabbiamento nelle reti di plastica. Su quest'ultimo aspetto Margherita è particolarmente critica, arrivando a definire questa pratica "esteticamente e moralmente terribile".
L'argomento è stato affrontato dal blog in più occasioni, sia perchè il Ficus retusa è l'albero d'alto fusto più presente a Cagliari nel verde pubblico, sia per la manutenzione che quest'albero richiede per il contenimento della sua esuberanza e di quella dei suoi abitanti in penne e piume.
Ho ripassato la storia dei post che trattano di questo albero, con una ricerca della parola "retusa", ed ho trovato più di venti citazioni, di cui almeno 4 (9/3/11, 18/6/11, 19/7/11, 27/4/12) affrontano gli argomenti taglio e ingabbimento. In particolare, giusto un anno fa, affrontavo le capitozzature in viale Trieste, con perfetto parallelismo con la situazione attuale in via Pacinotti.
Io non ho mai preso una posizione netta, pro o contro questi interventi: in estrema sintesi, per chi non avesse voglia di leggere tutte le mie elucubrazioni, io non condivido, e non mi sembrano costruttive, le battaglie estremiste di chi non toccherebbe una pianta che una (vedasi l'esempio della eterna guerra di piazza Garibaldi) o di chi ritiene che l'unica soluzione sia eliminare i Ficus retusa dalla città (lettera di un lettore all'Unione Sarda).
Le soluzioni non possono che essere di compromesso, e da valutare volta per volta, soppesando attentamente costi e benefici anche nel medio periodo.
Per quanto riguarda il periodo più adatto per procedere al taglio radicale, detto che di aspetti tecnici so poco, io non credo che sia l'estate il periodo giusto, ma più probabilmente l'autunno inoltrato; questo, fra l'altro, eviterebbe di dover rinunciare al riparo ed all'ombra, che in questa stagione sono la cosa più bella che questi alberi offrono.
Temo, e qui concordo pienamente con Margherita, che la scelta del periodo di intervento da parte del Comune prescinda completamente dalle esigenze degli alberi ed in qualche caso, purtroppo, anche dei cittadini, ma risponda a sequenze e priorità, diciamo così, burocratiche. Per converso, come ho già scritto, i Retusa ed i Ficus in genere sono piante robustissime, è veramente difficile che deperiscano o addirittura muoiano per una potatura sbagliata; è chiaro che i decisori del Comune approfittano di questa robustezza!
Infine, la questione delle gabbie anti-storno: fino a qualche tempo fa, ero come Margherita di parere contrario al loro uso, anche perchè diventavano un ricettacolo di foglie morte che si accumulano all'interno, con effetti estetici negativi ma anche sporcizia e pericoli di tipo igienico.
Oggi modifico, almeno in parte, il mio giudizio, alla luce di ciò che ho visto in piazza Yenne, e che vi rappresento qui sotto.
Come si vede gli alberi di piazza Yenne, tutti dotati della rete, hanno ripreso un aspetto gradevole, con i nuovi getti di rami e foglie che attraversano e mascherano le reti alla vista, mantenendo la funzione antistorno. Infatti gli spazi sotto le piante sono puliti, e gli storni probabilmente non apprezzano di non poter penetrare nel folto interno del fogliame, ed abbandonano il campo.
Naturalmente non sono tutte rose e fiori, dato che l'estetica dal basso ne risente comunque, come si vede nella foto a destra. Comunque, tutto sommato, in questo caso l'intervento mi sembra abbastanza azzeccato, a dimostrazione che non c'è risposta univoca al problema.