Il Cimitero di Bonaria è per me uno dei posti più affascinanti della città, per il verde e non solo. Ne abbiamo parlato più volte, sia con riferimento a piante particolari quali l'Acero giapponese (post del 26/4/11) e l'Albero del destino (post del 24/11/10 ed altri), sia per le piante tipiche di questo luogo, le Palme ed i Cipressi.
Oggi vi voglio parlare dei terrazzamenti del Cimitero, ossia delle balze che conducono, avendo fiato e sprezzo del pericolo, dalla parte bassa alla parte alta.
Bisogna avere fiato, perchè i gradini sono alti ed il dislivello non è poco, e sprezzo del pericolo perchè il degrado domina tutta la zona, con crolli di intonaci e lapidi che ingombrano il passaggio.
Infatti le salite ed i vari terrazzamenti sono transennati per indicare la situazione di pericolo, ma il passaggio non è fisicamente impedito nè potrebbe esserlo, dato che la zona comprende ancora molte tombe. Credo che, un po' all'italiana, il messaggio sia: se volete passare, fatelo, ma a vostro rischio e pericolo.
Comunque, sia per le transenne sia perchè è più comodo utilizzare la strada che conduce alla parte alta, queste terrazze non vengono praticamente percorse dai visitatori, e sono di fatto ad uso esclusivo delle piante e dei gabbiani.
La pianta dominante è in questo periodo la Bocca di leone (post 22/3/12), ma non mancano anche alberi, quali Robinie e Fichi; i gabbiani poi, in questo periodo di cova, sono particolarmente irritati dalla presenza di umani, che vengono attaccati con versi minacciosi e discese in picchiata, senza per fortuna arrivare allo scontro fisico.
Insomma, una zona del Cimitero che, se per il degrado costituisce una vergogna per Cagliari, per un altro verso, che è quello che ci interessa in questa sede, è di estremo fascino, e percorrendola sembra quasi che la Natura si stia riappropriando di questa collina, mangiando o ricoprendo i manufatti dell'uomo.
Infine, se durante la salita ci dovesse cogliere la tristezza, o avessimo bisogno di riposare, basta voltarsi indietro e godere del meraviglioso profilo della città alta, per recuperare fiato e pensieri positivi.