Il Ficus retusa ha occupato molto spazio nel Blog: la ricerca con la parola "retusa" ha estratto ben 16 citazioni, dai tempi della sua presentazione (post del 3/11/10) ad oggi.
Abbiamo citato la presenza di questi alberi, forse i più frequenti nel verde pubblico della città, da Sant'Avendrace a Pirri, da piazza Giovanni XXIII al Parco della Musica, da piazza del Carmine a Villanova.
Allora, che altro c'è da dire? Forse qualcosa c'è, dato che la cronaca continua a proporre spunti, legati soprattutto all'invadenza di questi alberi, sia nella parte aerea che in quella sotterranea, per non dire dell'invadenza dei loro abitanti preferiti, gli storni.
Ecco una soluzione all'invadenza aerea ed agli storni, adottata attualmente in una parte di viale Trieste: potatura radicale ed ingabbiamento delle fronde.
Il risultato estetico lo lascio valutare a voi, anche se la foto è un po' cattivella, dato che mette a raffronto una sorta di enorme spaventapasseri con l'eleganza del prospetto dei palazzi retrostanti.
Il risultato che si voleva ottenere, un freno all'invadenza aerea ed agli storni, è stato raggiunto, ma il costo è alto, sia in euro che, appunto, in valenza estetica. La sensazione sgradevole che lasciano queste operazioni è quella della provvisorietà, e per di più molto costosa. Deduco altresì che, con questi chiari di luna, le casse comunali difficilmente potranno reggere molti interventi, e per di più ripetuti negli anni, di questo genere.
Potremmo fare tanti altri esempi di situazioni di disagio per la
popolazione cagliaritana legate alla presenza in città di questi alberi
(e parliamo di centinaia di esemplari), ma non mi sembra il caso, dato
che il problema è chiaro: sono le soluzioni che sono oscure!
Che fare? Fra gli estremi di chi vorrebbe semplicemente eliminare tutti i Ficus retusa dalla città (!), soluzione proposta recentemente da un cittadino sulla stampa locale, e di chi vorrebbe che non si toccasse nemmeno una foglia dei Ficus di piazza Garibaldi, esiste tutta una gamma di soluzioni intermedie, quale quella che vi ho presentato. Forse il problema è proprio questo: quale soluzione scegliere ed in quale caso, come ottenere la condivisione della cittadinanza, come reperire le risorse, come inquadrare il singolo intervento in un piano integrato pluriennale..........
Io mi auguro soltanto che un piano integrato ci sia o venga predisposto, onde evitare gli interventi in emergenza, che non sono quasi mai soddisfacenti.