Cominciamo dal nome. La Bougainvillea Glabra, pianta rampicante comunissima a Cagliari, non ha purtroppo un nome italiano più facile da pronunciare del nome scientifico, ma solo leggermente semplificato, Buganvillea; noi sardi siamo riusciti a semplificarlo un altro pochino, e la chiamiamo "Buganvill".
Dicevamo che è una pianta comunissima, tanto che sono stato indeciso se presentarvela, poi ho deciso di sì, considerando che spesso di molte piante, proprio perchè comuni, ignoriamo aspetti interessanti; inoltre anche le piante più comuni hanno spesso ibridi rari, come quello oggetto della nostra attenzione odierna.
L'aspetto più interessante di questa pianta è il fiore, o meglio quello che noi chiamiamo fiore, che è in realtà l'insieme del fiore propriamente detto (piccoli tubuli bianchi disposti in gruppi di 3) e delle brattee fogliari, sempre in gruppi di 3, che abbracciano i fiorellini e determinano, con il loro colore, l'insieme della splendida fioritura estiva della Buganvillea.
Insomma la natura, poichè i fiorellini della Buganvillea sono insignificanti e poco attraenti per gli insetti "pronubi", ha provveduto a modificare le foglie circostanti, dando loro l'aspetto di petali colorati ed attraenti, cioè attribuendo a queste foglie speciali quella che i tecnici chiamano funzione vessillare: che meraviglia!
Veniamo ora all'esemplare odierno:
si trova in via La Vega, e le brattee hanno un brillante colore bianco (da cui il titolo), così diverso dai tradizionali colori viola o rosso.
Questa pianta fa parte di un giardino privato, ma deborda con una enorme e disordinata spalliera sulla via, proprio di fronte alla clinica S.Anna; non è possibile non ammirarla, anche solo passando in auto.
Come si vede, la fioritura è più tarda rispetto alla specie viola, che sta già perdendo le brattee; qui siamo ancora in piena esplosione, come possiamo apprezzare anche dal primo piano sottostante, nel quale si nota che molti fiorellini-tubuli non si sono ancora aperti.
Ultima considerazione: la Buganvillea, così comune da noi, è una rarità nei climi più freddi, dove riescono solo a coltivarla in vaso. I turisti nordici, olandesi, tedeschi, inglesi etc. vanno in visibilio per le nostre fioriture di Buganvillee, così come di Oleandri: facciamocene un vanto, almeno per gli aspetti per cui possiamo!