Vi ho già presentato quest'albero di origine australiana (post del 1/12/10), poco comune nella nostra città nonostante la sua eleganza e buona riuscita con il nostro clima. A riprova delle sue qualità vi voglio presentare un altro esemplare, diverso da quelli già indicati nel post citato, che mi ha colpito per la sua bellezza, nel pieno della peculiare fioritura.
Si trova in via Montanaru a Su Planu (mi scuserete se non è Cagliari, ma insomma.....), ed è un esemplare strepitoso, fra l'altro inserito in un condominio (quindi non credo oggetto di particolari cure), e perfettamente godibile dalla strada, risalendo dal bivio del Brotzu.
I fiori sono color arancio-ruggine, mentre altri esemplari li producono gialli (come quello di via Monteverdi, a suo tempo fotografato per il citato post) ed hanno un aspetto fiammante, come si nota dal particolare sotto.
Aggiungo come curiosità ed a maggior merito che questa pianta è apprezzata anche da morta, dato che il suo legno venato di rosso è molto utilizzato per pavimenti e mobili.
In definitiva, lo spettacolo di via Montanaru merita un piccolo spostamento fino al comune di Selargius.
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
lunedì 30 maggio 2011
domenica 29 maggio 2011
Il riscatto dell'Albero dei Sigari
Aveva avuto un giudizio poco lusinghiero l'Albero dei Sigari, Catalpa Bignonioides, nel post che gli avevo dedicato (post del 27/11/10): poco significativo, poco gradevole, triste, per non dire proprio brutto nei mesi invernali.
Però, come spesso accade, è un albero capace di un riscatto primaverile eccezionale, sia come aspetto di insieme per il nuovo fogliame,
sia, soprattutto, per la fioritura. Guardate.
I fiori, abbondanti, sono riuniti in infiorescenze ed hanno elegantissimi e delicati petali ondulati, bianchi chiazzati di giallo-porpora-ocra; assomigliano a quelli di qualche orchidea, e comunque sono uno spettacolo per gli occhi.
L'esemplare fotografato fa parte dello stesso gruppo fotografato a novembre, nei giardini di via Gioia; nella foto sotto si notano anche i "sigari", residui dell'anno scorso.
Però, come spesso accade, è un albero capace di un riscatto primaverile eccezionale, sia come aspetto di insieme per il nuovo fogliame,
sia, soprattutto, per la fioritura. Guardate.
I fiori, abbondanti, sono riuniti in infiorescenze ed hanno elegantissimi e delicati petali ondulati, bianchi chiazzati di giallo-porpora-ocra; assomigliano a quelli di qualche orchidea, e comunque sono uno spettacolo per gli occhi.
L'esemplare fotografato fa parte dello stesso gruppo fotografato a novembre, nei giardini di via Gioia; nella foto sotto si notano anche i "sigari", residui dell'anno scorso.
giovedì 26 maggio 2011
Il Parco dell'Autonomia
Nello scorso gennaio, in un post nel quale mi occupavo fra l'altro della pianta Mangiafumo (post 17/1/11), mi chiedevo quando sarebbe stato messo a disposizione dei cagliaritani il giardino di villa Devoto, sede della presidenza della Regione Sarda. Ebbene, possiamo dire che questo è accaduto, o almeno si è aperta una breccia: infatti, come molti di voi sapranno, il parco dall'inizio di maggio è aperto al pubblico la domenica sera, in concomitanza con rappresentazioni musicali.
Il parco è sicuramente bello, e soprattutto è affascinante per i suoi dislivelli, i terrazzamenti, i piccoli slarghi romantici; senza volerlo sminuire, lo chiamerei più un giardino che un parco, e di un grande giardino ha anche le dimensioni. Un giardino antico, molto diverso dai parchi che siamo abituati a frequentare. Altre caratteristiche positive sono che possiede alcune piante molto particolari ed alberi molto anziani, e che (ottimo!) è dotato di etichette con i nomi delle piante, come si vede dalla foto sotto.
Purtroppo alcune zone sono interdette al pubblico, e la manutenzione delle parti più distanti dalla villa lascia a desiderare; inoltre, si ha sempre la sensazione di essere ospiti, ci si sente un po' a disagio.
Dopo le considerazioni di carattere generale, vediamo qualche aspetto di nostro specifico interesse; nel parco ci sono diverse spalliere di Bignonia Tweediana (anche Bignonia Unguiscati), rampicante "tosto", che non si fa scrupoli ad arrampicarsi anche sui cipressi, come si vede dalla foto.
Questa Bignonia, come l'altra specie di cui abbiamo già parlato (Bignonia Radicans Flava post del 7/12/10) fa un bellissimo fiore giallo, che in cespugli ben esposti fa diventare la pianta una macchia di giallo omogeneo; ecco a destra un fiore di un cespuglio del parco, in primo piano:
Per ora mi fermo qui, per non appesantire il post, ma questo giardino merita di più, e gli dedicherò a breve una seconda puntata.
Il parco è sicuramente bello, e soprattutto è affascinante per i suoi dislivelli, i terrazzamenti, i piccoli slarghi romantici; senza volerlo sminuire, lo chiamerei più un giardino che un parco, e di un grande giardino ha anche le dimensioni. Un giardino antico, molto diverso dai parchi che siamo abituati a frequentare. Altre caratteristiche positive sono che possiede alcune piante molto particolari ed alberi molto anziani, e che (ottimo!) è dotato di etichette con i nomi delle piante, come si vede dalla foto sotto.
Purtroppo alcune zone sono interdette al pubblico, e la manutenzione delle parti più distanti dalla villa lascia a desiderare; inoltre, si ha sempre la sensazione di essere ospiti, ci si sente un po' a disagio.
Dopo le considerazioni di carattere generale, vediamo qualche aspetto di nostro specifico interesse; nel parco ci sono diverse spalliere di Bignonia Tweediana (anche Bignonia Unguiscati), rampicante "tosto", che non si fa scrupoli ad arrampicarsi anche sui cipressi, come si vede dalla foto.
Questa Bignonia, come l'altra specie di cui abbiamo già parlato (Bignonia Radicans Flava post del 7/12/10) fa un bellissimo fiore giallo, che in cespugli ben esposti fa diventare la pianta una macchia di giallo omogeneo; ecco a destra un fiore di un cespuglio del parco, in primo piano:
Per ora mi fermo qui, per non appesantire il post, ma questo giardino merita di più, e gli dedicherò a breve una seconda puntata.
martedì 24 maggio 2011
Risposta a un quesito: Elicriso o Cineraria?
Mi scrive Barbara, che innanzitutto ringrazio per le gentili parole di apprezzamento, ed acclude una fotografia scattata ai giardini pubblici, riguardante un arbusto: eccolo qui sotto.
Barbara mi chiede di aiutarla a riconoscere la pianta, ed ipotizza che possa trattarsi di Elicriso.
Ribadito che di cespugli so poco, anche se ormai mi sto formando un po' di cultura con l'aiuto delle vostre richieste, provo volentieri ad effettuare l'identificazione.
Secondo me non è Elicriso, anche se i colori sono quelli: mi pare che la foglia sia proprio diversa. Barbara non mi dice se i fiori sono profumati; il profumo dell'Elicriso è inconfondibile, è uno dei bellissimi ed aspri profumi di Sardegna, che noi "autoctoni" ci portiamo nell'anima.
Detto che cosa non è, che cosa potrebbe essere? Le mie preferenze vanno per la Cineraria Marittima, Senecio Cineraria, con la quale trovo diverse corrispondenze.
Barbara mi chiede di aiutarla a riconoscere la pianta, ed ipotizza che possa trattarsi di Elicriso.
Ribadito che di cespugli so poco, anche se ormai mi sto formando un po' di cultura con l'aiuto delle vostre richieste, provo volentieri ad effettuare l'identificazione.
Secondo me non è Elicriso, anche se i colori sono quelli: mi pare che la foglia sia proprio diversa. Barbara non mi dice se i fiori sono profumati; il profumo dell'Elicriso è inconfondibile, è uno dei bellissimi ed aspri profumi di Sardegna, che noi "autoctoni" ci portiamo nell'anima.
Detto che cosa non è, che cosa potrebbe essere? Le mie preferenze vanno per la Cineraria Marittima, Senecio Cineraria, con la quale trovo diverse corrispondenze.
domenica 22 maggio 2011
Una pianta da frutto sconosciuta
Mi scrive Federico chiedendomi di individuare un albero tropicale o equatoriale che si adatta ai terreni salmastri dell’Italia meridionale, Sicilia in particolare, e che ha chioma densa, frutti grandi e eduli.
Potrebbe trattarsi di un albero che ho individuato sui testi, e poi riscontrato in Internet, che si chiama Annona Cherimola, originario dell'America del sud, Perù e Cile, dove il frutto globoso viene consumato in grandi quantità anche sotto forma di succo, ed in Europa coltivato in Spagna ma anche in Calabria ed in Sicilia.
Pare fra l'altro che questo frutto sia piuttosto buono, con un gusto fra mango e banana; non ne conoscevo l'esistenza, nè mi risulta che sia coltivato in Sardegna; sarò felice di essere smentito, e di assaggiarlo alla prima occasione.
Ringrazio Federico per averci dato l'occasione di scoprire una nuova pianta.
sabato 21 maggio 2011
La vezzosa Albizzia - Seconda puntata
N.d.A: i contenuti di questo post sono stati aggiornati con post del 14/6/2011- la pianta di questo post è Caesalpinia Gilliesii
Presentando l'Albizzia Julibrissin, nell'inverno scorso (post del 22/12/10), avevo fotografato uno degli esemplari più grandi che io conosca in città, situato a Genneruxi, e vi avevo promesso di riproporlo in periodo di fioritura. Poichè però la fioritura di questo esemplare tarda ad arrivare, vi presento degli altri esemplari, in forma arbustiva, che ci consentono di ampliare la conoscenza di questa pianta.
Gli esemplari di cui vi parlo si trovano, in buona quantità ed appunto in forma di arbusto, nella pressoché sconosciuta piazza Efisio Puddu, a ridosso del campo Coni e adiacente al bordo est della Fiera.
Ecco qui sopra uno scorcio di questa piazza e di uno dei cespugli di Albizzia; devo dire che la piazza, purtroppo decentrata e non facile da raggiungere, è gradevole e ricca di verde, meriterebbe una maggiore frequentazione.
Guardate la bellezza di questi fiori, ma anche l'eleganza delle foglioline; i lunghi stami, rossi in questi esemplari, contrastano piacevolmente con i petali gialli, come si vede anche nell'altra foto qui sotto.
Purtroppo la bellezza che la pianta mostra in questo periodo non si mantiene per tutto l'anno, come dimostra anche l'esemplare fotografato a Genneruxi in dicembre; aggiungo al riguardo, come curiosità, che in molti giardini inglesi l'Albizzia viene utilizzata come una fioritura stagionale, e portata in serra nelle stagioni fredde.
Presentando l'Albizzia Julibrissin, nell'inverno scorso (post del 22/12/10), avevo fotografato uno degli esemplari più grandi che io conosca in città, situato a Genneruxi, e vi avevo promesso di riproporlo in periodo di fioritura. Poichè però la fioritura di questo esemplare tarda ad arrivare, vi presento degli altri esemplari, in forma arbustiva, che ci consentono di ampliare la conoscenza di questa pianta.
Gli esemplari di cui vi parlo si trovano, in buona quantità ed appunto in forma di arbusto, nella pressoché sconosciuta piazza Efisio Puddu, a ridosso del campo Coni e adiacente al bordo est della Fiera.
Ecco qui sopra uno scorcio di questa piazza e di uno dei cespugli di Albizzia; devo dire che la piazza, purtroppo decentrata e non facile da raggiungere, è gradevole e ricca di verde, meriterebbe una maggiore frequentazione.
Guardate la bellezza di questi fiori, ma anche l'eleganza delle foglioline; i lunghi stami, rossi in questi esemplari, contrastano piacevolmente con i petali gialli, come si vede anche nell'altra foto qui sotto.
Purtroppo la bellezza che la pianta mostra in questo periodo non si mantiene per tutto l'anno, come dimostra anche l'esemplare fotografato a Genneruxi in dicembre; aggiungo al riguardo, come curiosità, che in molti giardini inglesi l'Albizzia viene utilizzata come una fioritura stagionale, e portata in serra nelle stagioni fredde.
martedì 17 maggio 2011
Aceri in città
Torno molto volentieri a parlare di Aceri, dopo il post del 26/4/11 dedicato all'Acero Giapponese, e sapendo che per Cagliari l'Acero è una pianta rara, non so se perchè inadatta o per altri motivi (post del 23/12/10 ); appunto per questo, essendomi imbattuto casualmente in un Acero cittadino, non mi lascio scappare l'occasione.
L'albero in questione, che ho identificato in un Acer Negundo, si trova dove via S.Alenixedda sfocia in Piazza Giovanni XXIII, esattamente dietro all'edicola: eccolo qua sotto.
Purtroppo questo albero non può esprimere la sua bellezza perchè è soffocato, come si vede dalla foto, fra un Bagolaro ed una Jacaranda; però ci accontentiamo, dato che è un esemplare infrequente.
La foglia è strana, di forma irregolare e spesso asimmetrica, mentre i frutti sono disamare strette, come si vede nel particolare.
Curiosità di quest'albero.
Nei climi freddi delle sue zone d'origine (nord degli USA e Canada) le foglie mettono in mostra, prima di cadere, lo splendido spettacolo dell'arrossamento autunnale; a Cagliari no, ma chi non vuole andare in America può cercare esemplari delle zone montuose isolane, lo spettacolo è comunque assicurato!
Sempre negli USA da questa specie di Acero (ed anche da un'altra, il cui nome è, appunto, Acer Saccharinum), viene estratto il relativo sciroppo, usatissimo come condimento dolcificante.
E, visto che stiamo parlando di Aceri, torno sull'Acero Giapponese per offrirvene un'altra foto, anche se non cagliaritana. Ho scoperto che, mentre da noi è una rarità, in Veneto è usatissimo; quasi non c'è giardino privato, nelle province vicentina e veronese dove sono stato di recente, che non ne abbia un bell'esemplare.
Quello che ho fotografato è però di città, e precisamente di Verona: invece di offrirvi il balcone, fasullo, di Romeo e Giulietta, vi offro questo.
L'albero in questione, che ho identificato in un Acer Negundo, si trova dove via S.Alenixedda sfocia in Piazza Giovanni XXIII, esattamente dietro all'edicola: eccolo qua sotto.
Purtroppo questo albero non può esprimere la sua bellezza perchè è soffocato, come si vede dalla foto, fra un Bagolaro ed una Jacaranda; però ci accontentiamo, dato che è un esemplare infrequente.
La foglia è strana, di forma irregolare e spesso asimmetrica, mentre i frutti sono disamare strette, come si vede nel particolare.
Curiosità di quest'albero.
Nei climi freddi delle sue zone d'origine (nord degli USA e Canada) le foglie mettono in mostra, prima di cadere, lo splendido spettacolo dell'arrossamento autunnale; a Cagliari no, ma chi non vuole andare in America può cercare esemplari delle zone montuose isolane, lo spettacolo è comunque assicurato!
Sempre negli USA da questa specie di Acero (ed anche da un'altra, il cui nome è, appunto, Acer Saccharinum), viene estratto il relativo sciroppo, usatissimo come condimento dolcificante.
E, visto che stiamo parlando di Aceri, torno sull'Acero Giapponese per offrirvene un'altra foto, anche se non cagliaritana. Ho scoperto che, mentre da noi è una rarità, in Veneto è usatissimo; quasi non c'è giardino privato, nelle province vicentina e veronese dove sono stato di recente, che non ne abbia un bell'esemplare.
Quello che ho fotografato è però di città, e precisamente di Verona: invece di offrirvi il balcone, fasullo, di Romeo e Giulietta, vi offro questo.
domenica 15 maggio 2011
Il Parco della Musica
Il parco della musica è finalmente una realtà, una bella realtà. In termini relativi potremmo spingerci a definirlo una splendida realtà, in confronto con il nulla precedente e con i lunghissimi lavori di preparazione; in termini assoluti mi limito a definirlo una bella realtà, con qualche elemento di criticità. Dal mio punto di vista infatti alcune parti sono un po' troppo "finte", e la quantità di pavimento lastricato è eccessiva rispetto alle zone alberate.
Detto questo, e considerato che i giudizi estetici sono comunque personali, parliamo degli alberi che abbelliscono il parco. Un aspetto positivo, di cui va dato merito a progettisti e realizzatori, è che molti alberi sono stati piantati e seguiti da anni, quando il cantiere era ancora in alto mare, per cui oggi sono ben più che virgulti: guardate per esempio questa Chorisia Insignis (post del 31/10/10 e del 26/11/10), l'albero spinoso.
Ci sono poi dei bellissimi olivi, molti alberetti di Terebinto (Pistacia Terebinthus, post del 7/1/11), molte eleganti Palme Alexandra (Archontophoenix Alexandrae, post del 29/1/11) ed altre specie.
Inoltre il parco sfrutta la presenza di alberi di confine, come il filare di maestosi Pioppi Bianchi (post del 1/5/11 ) che appartengono alla scuola di piazza Giovanni, ma la cui ombra tornerà utile per l'utilizzo del prato in estate. Eccoli qui sotto, a destra.
Sempre parlando di alberi di confine, ci sono altri scorci interessanti verso
il museo della civiltà contadina (ex glorioso Istituto Agrario della città), che purtroppo non è interconnesso con il parco, e verso il parcheggio a pagamento del mercato, a cui il parco ruba l'immagine della bella fuga costituita dai filari di enormi Ficus Retusa, come da foto sotto.
A questo proposito, sfido qualsiasi altra città italiana ad avere all'interno di un parcheggio un simile viale d'accesso ai posti macchina!
Per finire in bellezza, vi presento un piccolo e tenerissimo esemplare di Cedro, probabilmente dell'Atlante (Cedrus Atlantica, post del 20/12/10), che si trova a fianco all'ultimo ingresso di via S'Alenixedda, vicino a piazza Giovanni.
Fa veramente tenerezza, piccolo come è ma già dotato della pigna (più correttamente cono) eretta, a dimostrare che è sano e vuole crescere: spero che venga tenuto nel debito conto da tutti noi, e dai gestori del parco, dato che, oltre a tutto, per Cagliari è un esemplare raro.
Detto questo, e considerato che i giudizi estetici sono comunque personali, parliamo degli alberi che abbelliscono il parco. Un aspetto positivo, di cui va dato merito a progettisti e realizzatori, è che molti alberi sono stati piantati e seguiti da anni, quando il cantiere era ancora in alto mare, per cui oggi sono ben più che virgulti: guardate per esempio questa Chorisia Insignis (post del 31/10/10 e del 26/11/10), l'albero spinoso.
Ci sono poi dei bellissimi olivi, molti alberetti di Terebinto (Pistacia Terebinthus, post del 7/1/11), molte eleganti Palme Alexandra (Archontophoenix Alexandrae, post del 29/1/11) ed altre specie.
Inoltre il parco sfrutta la presenza di alberi di confine, come il filare di maestosi Pioppi Bianchi (post del 1/5/11 ) che appartengono alla scuola di piazza Giovanni, ma la cui ombra tornerà utile per l'utilizzo del prato in estate. Eccoli qui sotto, a destra.
Sempre parlando di alberi di confine, ci sono altri scorci interessanti verso
il museo della civiltà contadina (ex glorioso Istituto Agrario della città), che purtroppo non è interconnesso con il parco, e verso il parcheggio a pagamento del mercato, a cui il parco ruba l'immagine della bella fuga costituita dai filari di enormi Ficus Retusa, come da foto sotto.
A questo proposito, sfido qualsiasi altra città italiana ad avere all'interno di un parcheggio un simile viale d'accesso ai posti macchina!
Per finire in bellezza, vi presento un piccolo e tenerissimo esemplare di Cedro, probabilmente dell'Atlante (Cedrus Atlantica, post del 20/12/10), che si trova a fianco all'ultimo ingresso di via S'Alenixedda, vicino a piazza Giovanni.
Fa veramente tenerezza, piccolo come è ma già dotato della pigna (più correttamente cono) eretta, a dimostrare che è sano e vuole crescere: spero che venga tenuto nel debito conto da tutti noi, e dai gestori del parco, dato che, oltre a tutto, per Cagliari è un esemplare raro.
venerdì 13 maggio 2011
La bella Melia con il vestito primaverile
Questa è la terza volta che parlo di questo albero, la Melia Azedarach, uno dei miei preferiti perché umile e generoso. A rischio di ripetere quanto già detto nei precedenti post (2/11/10 e 17/3/11), noto che questo albero è umile perchè si adatta a quasi tutte le situazioni di terreno ed esposizione, ed è capace di vivere bene sia in libertà che curato in un giardino; è generoso perché offre aspetti di bellezza praticamente tutto l’anno, con il nostro clima.
Per consentirvi un raffronto stagionale ho fotografato lo stesso albero del post del 17 marzo scorso, cioè quello che si trova di fronte al ristorante la Fattoria di via dei Conversi, dove vive in piena libertà, circondato dalle erbacce e condividendo lo spazio con una piccola palma.
Siamo in pieno periodo di fioritura, come si può ammirare dalla foto sotto, ed i fiorellini violacei sono anche leggermente profumati.
I petali dei fiori, fra il bianco ed il lilla, comprendono al centro il tubetto degli stami, più scuro, che determina il colore violaceo dell'insieme.
Alcune drupe dell’anno scorso non sono ancora cadute, e consentono di ammirare la contemporanea presenza di foglie, fiori e frutti, come si vede dal particolare della foto.
Ricordo ancora come curiosità che il nome comune di questa pianta, Albero dei Rosari, deriva appunto dalla sua coltivazione nell'ambito dei monasteri per utilizzarne la drupa, o meglio il suo seme, per fabbricare rosari.
martedì 3 maggio 2011
La rara Bauhinia - seconda puntata
Questo post è il seguito primaverile, come promesso, di quello del 3/12/10 nel quale vi ho presentato i due esemplari di Bauhinia Variegata alla fine di Viale Colombo, accanto al semaforo (infatti questi alberi possono essere inseriti a buon diritto anche nella categoria del verde del semaforo).
L'occasione è data dall'inizio della fioritura, che ho intravisto passando in macchina e che oggi sono andato a registrare; credo che il bello debba ancora venire, così avete un po' di giorni per godervi al meglio lo spettacolo.
Ecco il fiore, che giustifica il nome comune di albero delle orchidee:
I fiori sono molto belli, nei toni del rosa, e del bianco nella seconda pianta, ed assomigliano alquanto a quelli della Chorisia Insignis (post del 26/11/10); però, e questa è una caratteristica comune a molte piante subtropicali, l'esplosione della fioritura coincide con un cattivo stato delle foglie, come nell'esemplare con i fiori bianchi, o nella loro totale assenza, come nell'esemplare con i fiori rosa.
Questa caratteristica incide negativamente sull'aspetto d'insieme, ma forse è lo scotto da pagare allo splendore della fioritura. Se confrontate la foto delle piante intere qui sotto con quella del post di dicembre, dove veniva messa in evidenza proprio la bellezza delle foglie, potete valutare la differenza.
La posizione di questi alberi è comunque molto sacrificata nella piazzetta; questa foto si può fare solo mettendosi in mezzo al viale Colombo, con i rischi correlati!
L'occasione è data dall'inizio della fioritura, che ho intravisto passando in macchina e che oggi sono andato a registrare; credo che il bello debba ancora venire, così avete un po' di giorni per godervi al meglio lo spettacolo.
Ecco il fiore, che giustifica il nome comune di albero delle orchidee:
I fiori sono molto belli, nei toni del rosa, e del bianco nella seconda pianta, ed assomigliano alquanto a quelli della Chorisia Insignis (post del 26/11/10); però, e questa è una caratteristica comune a molte piante subtropicali, l'esplosione della fioritura coincide con un cattivo stato delle foglie, come nell'esemplare con i fiori bianchi, o nella loro totale assenza, come nell'esemplare con i fiori rosa.
Questa caratteristica incide negativamente sull'aspetto d'insieme, ma forse è lo scotto da pagare allo splendore della fioritura. Se confrontate la foto delle piante intere qui sotto con quella del post di dicembre, dove veniva messa in evidenza proprio la bellezza delle foglie, potete valutare la differenza.
La posizione di questi alberi è comunque molto sacrificata nella piazzetta; questa foto si può fare solo mettendosi in mezzo al viale Colombo, con i rischi correlati!
domenica 1 maggio 2011
I Grandi Fratelli
I grandi fratelli, o meglio un grande fratello ed una grande sorella. Non parliamo dunque di reality show, ma di due grandi alberi che vivono affiancati nello slargo di via Tel Aviv a Genneruxi.
Sono due maestosi esemplari di Pioppo Bianco, Populus Alba. Come i più affezionati di voi sanno, ho un leggero complesso per l'identificazione precisa dei pioppi (vedi post del 15/4/11 e precedenti ivi richiamati), e forse proprio per superare il complesso torno a cimentarmi con loro. Il pioppo è pianta dioica, per cui i fiori maschili e femminili sono portati da piante diverse, e solo la femmina produce i "piumini", proprio in questo periodo.
Eccoli, i nostri fratelli, a sinistra il maschio ed a destra la femmina
Le foglie dei Pioppi bianchi sono tondeggianti ovalizzate, e questa è una differenza sicura e facile da individuare rispetto al Pioppo Nero, la cui foglia ha invece l'apice molto appuntito.
Un particolare della foglia, e dell'amento femminile nel pieno rilascio dei semi piumosi, lo vediamo nella foto sotto.
Sono due maestosi esemplari di Pioppo Bianco, Populus Alba. Come i più affezionati di voi sanno, ho un leggero complesso per l'identificazione precisa dei pioppi (vedi post del 15/4/11 e precedenti ivi richiamati), e forse proprio per superare il complesso torno a cimentarmi con loro. Il pioppo è pianta dioica, per cui i fiori maschili e femminili sono portati da piante diverse, e solo la femmina produce i "piumini", proprio in questo periodo.
Eccoli, i nostri fratelli, a sinistra il maschio ed a destra la femmina
Le foglie dei Pioppi bianchi sono tondeggianti ovalizzate, e questa è una differenza sicura e facile da individuare rispetto al Pioppo Nero, la cui foglia ha invece l'apice molto appuntito.
Un particolare della foglia, e dell'amento femminile nel pieno rilascio dei semi piumosi, lo vediamo nella foto sotto.
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