In uno dei primi post pubblicati vi ho presentato, anche se di sfuggita, l'Erythrina Cristagalli, albero del quale un esemplare notevole era incastonato nella via Boccaccio, aggettante da un giardino privato in mezzo ai grandi esemplari pubblici di oleandro che caratterizzano la via (post del 30/10/10).
Ho scritto "era" perchè sono tornato in via Boccaccio, sperando di fotografare qualche primo fiore da offrirvi, ed ho scoperto che l'albero è stato drasticamente potato; se si riprenderà, ci vorrà qualche anno prima che rifiorisca.
Per tamponare questa ferita estetica, vi presento allora un'altra Erythrina, cugina della Cristagalli ma che produce fiori altrettanto belli: la Erythrina Caffra.
L'esemplare di cui vi parlo (anzi per la precisione sono due) è questa volta pubblico, e si trova in via De Gioannis all'incrocio con via Quesada, a ridosso della scuola media.
La piazzetta in rilevato è modesta ma gradevole e, rispetto alle dimensioni, è ricca di varietà di piante: cipresso, palma da datteri, un olivo, alcune palme nane e, appunto, le due Eritrine: nella foto si intravvedono, ancora quasi completamente spoglie.
I fiori stanno però nascendo, e continueranno per molto tempo a sbocciare, fino a definire un macchia significativa di colore rosso corallo (questa pianta è nota negli USA anche come "Coral tree"), che attirerà lo sguardo anche di chi passa in auto. Questo esemplare è piuttosto grande; ne conosco solo un altro altrettanto grande a Cagliari, alla fine del Corso Vittorio Emanuele; i giardinieri del verde pubblico stanno tentando di sistemare esemplari sia di Caffra che di Cristagalli in aiuole e separatori di traffico, ma i risultati sono stati fin qui piuttosto poveri.
Ecco qui sotto uno dei primi grappoli di fiori del nostro esemplare: guardate quanti altri si stanno preparando
ad esplodere, anche in questo caso prima delle foglie: sarà veramente un bello spettacolo, peccato che siano piuttosto in alto!
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
giovedì 31 marzo 2011
lunedì 28 marzo 2011
La piccola Magnolia in fiore
Nel novembre dell'anno scorso (post del 8/11/10) abbiamo parlato degli esemplari di Magnolia Grandiflora che adornano in buon numero la via Copernico. Ho scoperto di recente un'altra specie di Magnolia, in forma di arbusto, posta all'ingresso di un giardino condominiale di via Baccelli: la Magnolia Soulangeana, che offre una strepitosa fioritura primaverile, come si può ammirare nella foto sotto.
I fiori di questo arbusto hanno la particolarità che esplodono in primavera, già da qualche settimana con il nostro clima; prima delle foglie, che poi seguiranno dopo la caduta dei fiori stessi. Questo fornisce un elemento di fascino particolare, nel vedere i rami carichi di soli fiori.
A Cagliari non conosco altri esemplari, che comunque sicuramente ci saranno; temo però che la rarità sia dovuta al suo odio per i terreni calcarei, così come per la sua sorella maggiore Grandiflora, che pure vanta molti esemplari.
Ritengo che questa Magnolia di Soulange (in onore del botanico che aveva ottenuto l'ibrido all'inizio del 1800) meriterebbe, cercando di contrastare l'handicap del calcare, una maggiore diffusione in città.
I fiori di questo arbusto hanno la particolarità che esplodono in primavera, già da qualche settimana con il nostro clima; prima delle foglie, che poi seguiranno dopo la caduta dei fiori stessi. Questo fornisce un elemento di fascino particolare, nel vedere i rami carichi di soli fiori.
A Cagliari non conosco altri esemplari, che comunque sicuramente ci saranno; temo però che la rarità sia dovuta al suo odio per i terreni calcarei, così come per la sua sorella maggiore Grandiflora, che pure vanta molti esemplari.
Ritengo che questa Magnolia di Soulange (in onore del botanico che aveva ottenuto l'ibrido all'inizio del 1800) meriterebbe, cercando di contrastare l'handicap del calcare, una maggiore diffusione in città.
venerdì 25 marzo 2011
L'Erba di Mandela
Oxalis pes-caprae (nome scientifico), Acetosella (nome italiano), Succiosa (cagliaritano), Trifoglio (scorretto ma comune): in quanti modi può essere chiamata l'erbetta che in queste settimane ci riempie gli occhi ed il cuore con la sua splendida fioritura di gruppo!
Io ho preferito chiamarla Erba di Mandela, con il nome che gli è stato attribuito da Siro Vannelli, grande uomo e valente botanico, da me già citato più volte; per chi ne volesse sapere di più, suggerisco un giro nel sito dell'Associazione Forestali, dove c'è una sezione dedicata al Vannelli.
Tornando all'erbetta, il cui gambo molti di noi hanno succhiato da ragazzini (credo fra l'altro che abbia proprietà benefiche), non penso che ci sia bisogno di suggerirvi dove andare ad ammirarla; dico solo che sulla SS.195, dopo il tratto a quattro corsie, ci sono delle strisce meravigliose a bordo strada, ed addirittura una delle rotatorie prima di Sgaravatti è tutta fiorita di Succiose, con effetto veramente notevole.
Io ho preferito chiamarla Erba di Mandela, con il nome che gli è stato attribuito da Siro Vannelli, grande uomo e valente botanico, da me già citato più volte; per chi ne volesse sapere di più, suggerisco un giro nel sito dell'Associazione Forestali, dove c'è una sezione dedicata al Vannelli.
Tornando all'erbetta, il cui gambo molti di noi hanno succhiato da ragazzini (credo fra l'altro che abbia proprietà benefiche), non penso che ci sia bisogno di suggerirvi dove andare ad ammirarla; dico solo che sulla SS.195, dopo il tratto a quattro corsie, ci sono delle strisce meravigliose a bordo strada, ed addirittura una delle rotatorie prima di Sgaravatti è tutta fiorita di Succiose, con effetto veramente notevole.
domenica 20 marzo 2011
Le spighe dell'Echium
Non posso fare a meno di presentarvi questo arbusto, Echium Fastuosum, per la bellezza dei suoi fiori, anche se come sapete sugli arbusti non mi muovo a mio agio. Guardate le foto sotto, e ditemi se ho ragione.
Ho scoperto queste piante casualmente, di recente, nel terribile incrocio semaforico che da Selargius porta verso Sinnai, attraversando la famigerata 554. Quindi non siamo propriamente in città, ma sono sicuro che anche in città è presente, per lo meno all'Orto Botanico o in qualche parco, e certamente nel verde privato.
Però a me piace catturare le piante per strada, e queste per strada lo sono sicuramente, in un contesto che certamente non rende merito alla loro bellezza, ma che loro contribuiscono a rendere meno brutto.
I fiori sono piccolissimi ed eleganti, raggruppati in spighe alte fino ad un metro, che si elevano su un cuscino di foglie lunghe e setose.
Scopro fra l'altro che l'Echium appartiene alla famiglia delle Boraginacee, alla quale appartiene anche la più nota Borragine, piantina spontanea e comunissima sui nostri campi, anch'essa dotata di un bel fiore celeste e che, in aggiunta, ha anche un uso culinario.
Insomma, se vi trovate fermi in fila al semaforo di Selargius, non dimenticate di ammirare sulla sinistra questa fila di arbusti, vi tireranno su il morale!
Ho scoperto queste piante casualmente, di recente, nel terribile incrocio semaforico che da Selargius porta verso Sinnai, attraversando la famigerata 554. Quindi non siamo propriamente in città, ma sono sicuro che anche in città è presente, per lo meno all'Orto Botanico o in qualche parco, e certamente nel verde privato.
Però a me piace catturare le piante per strada, e queste per strada lo sono sicuramente, in un contesto che certamente non rende merito alla loro bellezza, ma che loro contribuiscono a rendere meno brutto.
I fiori sono piccolissimi ed eleganti, raggruppati in spighe alte fino ad un metro, che si elevano su un cuscino di foglie lunghe e setose.
Scopro fra l'altro che l'Echium appartiene alla famiglia delle Boraginacee, alla quale appartiene anche la più nota Borragine, piantina spontanea e comunissima sui nostri campi, anch'essa dotata di un bel fiore celeste e che, in aggiunta, ha anche un uso culinario.
Insomma, se vi trovate fermi in fila al semaforo di Selargius, non dimenticate di ammirare sulla sinistra questa fila di arbusti, vi tireranno su il morale!
giovedì 17 marzo 2011
La bella Melia con il vestito invernale
La Melia Azedarach è già stata oggetto della mia attenzione in versione autunnale (post del 2/11/10); la ripropongo ora in versione invernale, anche per corroborare la affermazione che è un albero godibile, a Cagliari, in tutti i periodi dell'anno.
Questo esemplare si trova in via dei Conversi, nello sterrato di fronte alla "Fattoria": sicuramente non è curato, ma notate il fascino delle sue drupe gialle dell'anno scorso, esaltato dalla totale assenza di foglie. Ho fatto appena in tempo a fotografarlo in queste condizioni, perchè le foglie stanno già nascendo, ed in breve tempo seguiranno i profumati fiorellini celesti; ne riparliamo fra un paio di mesi!
Questo esemplare si trova in via dei Conversi, nello sterrato di fronte alla "Fattoria": sicuramente non è curato, ma notate il fascino delle sue drupe gialle dell'anno scorso, esaltato dalla totale assenza di foglie. Ho fatto appena in tempo a fotografarlo in queste condizioni, perchè le foglie stanno già nascendo, ed in breve tempo seguiranno i profumati fiorellini celesti; ne riparliamo fra un paio di mesi!
lunedì 14 marzo 2011
La Fitolacca sotto il cavalcavia
Mi scrive Ilaria per chiedermi di individuare una grande pianta che lei vede spesso, transitando in auto nel viale Salvatore Ferrara, poco dopo l'incrocio con via Caboto e quando la strada diventa sopraelevata. Mi scrive anche che la pianta vista dall'alto sembra molto grande ed invadente, e che ogni tanto viene potata perchè invade la strada.
Sono andato a vedere, e credo che non ci sia da sbagliare: è una grande Fitolacca Dioica. Eccola qui sotto, ripresa dal basso; a sinistra una vista d'insieme, a destra un particolare della ceppaia gonfia e dei polloni che spuntano numerosi, secondo un assetto tipico di questa pianta. Ci troviamo in fondo ad un piazzale che viene utilizzato come parcheggio in periodo di Fiera.
Sono andato a vedere, e credo che non ci sia da sbagliare: è una grande Fitolacca Dioica. Eccola qui sotto, ripresa dal basso; a sinistra una vista d'insieme, a destra un particolare della ceppaia gonfia e dei polloni che spuntano numerosi, secondo un assetto tipico di questa pianta. Ci troviamo in fondo ad un piazzale che viene utilizzato come parcheggio in periodo di Fiera.
Non è la prima volta che parliamo di questo interessante albero (post del 31/10/10 e poi altri successivi, a dicembre 2010 ed a febbraio di quest'anno), ma questo esemplare è peculiare per la sua estensione in orizzontale, forse conseguenza del tipo di potature effettuato.
Purtroppo non è in una bella posizione, sia perchè è proprio a ridosso del cavalcavia, sia perchè ai suoi piedi si esercita l'inciviltà degli uomini, con notevole quantità di rifiuti vari. Peccato, avrebbe meritato migliore sorte. Ringrazio Ilaria per la segnalazione.
venerdì 11 marzo 2011
Uno strano connubio
Uno strano connubio veramente, quello che ho fotografato in via Cagna all'incrocio con via Curie, e che vi presento qui sotto.
Sono due piante diversissime, che sembrano però stare molto bene assieme, tanto bene che quella di sotto si arrampica con alcuni rami su quella sovrastante, dando luogo ad un effetto di finta fioritura della pianta grassa veramente buffo.
Sono due piante piuttosto comuni a Cagliari, ed una addirittura comunissima nella sua versione di piantina casalinga, nota a tutti noi come Stella di Natale, o Poinsettia per i più sofisticati.
In realtà il suo nome scientifico è Euphorbia Pulcherrima e, sorpresa!, è parente della sua compagna di fotografia, che appartiene alla stessa famiglia: si tratta infatti di una Euphorbia Canariensis.
La famiglia delle Euphorbiacee è enorme e, per rimanere nelle nostre zone, comprende anche il Ricino (vedi post del 12/2/11) e la Euphorbia Dendroides, comunissima nelle nostre campagne e nota come Lua (da cui anche, digressione popolare, il detto "pisci alluau").
Della Euphorbia Canariensis esiste a Cagliari uno splendido esemplare all'Orto Botanico, di ampiezza smisurata, ma in città ci sono molti esemplari che fanno a gara con quello fotografato; si trovano bene, ad ulteriore conferma che il nostro clima si sta avvicinando a quello tropicale che dà origine a questa pianta.
Discorso simile per la Euphorbia Pulcherrima, nel senso che la fragile piantina di Natale è qui diventata un grosso cespuglio fiorito, e, se non è in condizioni splendide come fogliame, lo si deve solo alle nostre temperature invernali.
Sono due piante diversissime, che sembrano però stare molto bene assieme, tanto bene che quella di sotto si arrampica con alcuni rami su quella sovrastante, dando luogo ad un effetto di finta fioritura della pianta grassa veramente buffo.
Sono due piante piuttosto comuni a Cagliari, ed una addirittura comunissima nella sua versione di piantina casalinga, nota a tutti noi come Stella di Natale, o Poinsettia per i più sofisticati.
In realtà il suo nome scientifico è Euphorbia Pulcherrima e, sorpresa!, è parente della sua compagna di fotografia, che appartiene alla stessa famiglia: si tratta infatti di una Euphorbia Canariensis.
La famiglia delle Euphorbiacee è enorme e, per rimanere nelle nostre zone, comprende anche il Ricino (vedi post del 12/2/11) e la Euphorbia Dendroides, comunissima nelle nostre campagne e nota come Lua (da cui anche, digressione popolare, il detto "pisci alluau").
Della Euphorbia Canariensis esiste a Cagliari uno splendido esemplare all'Orto Botanico, di ampiezza smisurata, ma in città ci sono molti esemplari che fanno a gara con quello fotografato; si trovano bene, ad ulteriore conferma che il nostro clima si sta avvicinando a quello tropicale che dà origine a questa pianta.
Discorso simile per la Euphorbia Pulcherrima, nel senso che la fragile piantina di Natale è qui diventata un grosso cespuglio fiorito, e, se non è in condizioni splendide come fogliame, lo si deve solo alle nostre temperature invernali.
mercoledì 9 marzo 2011
La Rotatoria e il Giardinetto
Negli ultimi mesi dell’anno scorso, fra ottobre e dicembre, a Cagliari si è molto parlato della rotatoria che si sarebbe dovuta realizzare in piazza Trento, per facilitare il flusso delle auto verso via S.Gilla , in particolare verso le nuove torri dei Fenicotteri.
Il problema, che ha provocato una serie di manifestazioni popolari di contrasto, fra cui quelle degli abitanti del quartiere e degli studenti del Siotto, è che l’impianto della rotatoria avrebbe avuto un impatto pesantissimo sulla piazzetta alberata, privandola del suo uso tradizionale.
Ad accendere gli animi ha contribuito altresì il modo con il quale i lavori sono iniziati, sotto silenzio e senza alcun coinvolgimento della popolazione. I lavori sono stati poi bloccati dalla Sovraintendenza ai beni culturali (nella piazzetta sussiste fra l'altro una antica piccola colonna medioevale), ed a oggi non si sa come andrà a finire.
Raccontato in due parole il pericolo vissuto da questa bella piazzetta alberata, peraltro non ancora scampato, invito quanti volessero farsi una idea più precisa a consultare Internet, dove il problema è ampiamente trattato; io mi voglio soffermare sugli aspetti che caratterizzano questo blog, e cioè sugli alberi.
La piazza Trento è ricca di alberi di molte varietà, ed alcuni anche di età considerevole e di nobile stirpe: oltre ai Ficus Retusa ci sono un vecchio Carrubo, alcuni Ginkgo, un gruppetto di Magnolie, un Ippocastano, un grande Leccio, addirittura un Cedro. Non ho utilizzato i nomi scientifici perché sono tutti alberi già trattati dal blog, e per gli approfondimenti vi rimando ai relativi post.
Nello scorcio a sinistra notiamo il Cedro, seguito dalle Magnolie e dai grandi Ficus di viale Trento; sulla destra una Jacaranda.
Quello che voglio mettere in evidenza è che quando si ragiona di eliminazione di alberi, non si dovrebbe parlare in termini generici, ma specificare anche quali alberi e di quale età: anche se l’ombra è ombra, questi esseri viventi esprimono valori diversissimi, dal punto di vista degli anni, o decenni, che hanno impiegato per diventare quello che sono oggi, o delle cure di cui hanno avuto bisogno per la loro crescita, o della loro rarità nella nostra realtà locale.
In parole povere, e scusandomi per la brutalità, non mi strappo le vesti se sono costretto ad eliminare un Ficus Retusa , ma ci penso cento volte prima di eliminare un glorioso Carrubo.
A proposito di Ficus Retusa, guardate questo esemplare dalla parte di viale Trieste, che credo fosse già stato predisposto per l'espianto: sembra che gridi al cielo la sua rabbia!
Un’ultima considerazione, banale ma che non ho letto espressa in maniera chiara: ai sostenitori della rotatoria, che affermano che molti degli alberi non sarebbero persi ma inglobati nella rotatoria medesima, vorrei dire che una cosa è vederli da lontano, altra cosa è viverli, toccarli, rilassarsi o giocarci sotto: questo è perso definitivamente, a meno di non istituire un servizio navetta fra la rotatoria e la terraferma ……
domenica 6 marzo 2011
Il Viburno fiorito
Parliamo oggi di un cespuglio che cresce spontaneo in Sardegna, il Viburnum Tinus, in italiano detto anche Lentaggine, ed in campidanese Meliana.
Non è la prima volta che contraddico i miei principi di non parlare di cespugli (si vedano i post relativi al Terebinto, al Cytiso, al Ricino....); succede che quando incontro la bellezza, e sono in grado di fare una identificazione precisa, sono ben lieto di contraddirmi: e questo è sicuramente il caso del Viburno fiorito, come si può constatare dalla foto sottostante.
Dicevo che il Viburno cresce spontaneo in Sardegna, ma è abbastanza raro in città come pianta coltivata, nonostante la bellezza e la durata della sua fioritura, che è già partita da tempo e andrà avanti per tutto marzo.
Le piante fotografate costituiscono la bordura di un giardino privato in via Machiavelli. Anche i frutti, piccole bacche autunnali molto persistenti di colore blu metallico, sono un pregio di questo arbusto.
Tornando ai fiori, sono piccoli e numerosissimi, riuniti in infiorescenze terminali (corimbi) ed hanno l'ulteriore pregio dei boccioli soffusi di rosa, come si apprezza dal particolare qui sotto.
Non è la prima volta che contraddico i miei principi di non parlare di cespugli (si vedano i post relativi al Terebinto, al Cytiso, al Ricino....); succede che quando incontro la bellezza, e sono in grado di fare una identificazione precisa, sono ben lieto di contraddirmi: e questo è sicuramente il caso del Viburno fiorito, come si può constatare dalla foto sottostante.
Dicevo che il Viburno cresce spontaneo in Sardegna, ma è abbastanza raro in città come pianta coltivata, nonostante la bellezza e la durata della sua fioritura, che è già partita da tempo e andrà avanti per tutto marzo.
Le piante fotografate costituiscono la bordura di un giardino privato in via Machiavelli. Anche i frutti, piccole bacche autunnali molto persistenti di colore blu metallico, sono un pregio di questo arbusto.
Tornando ai fiori, sono piccoli e numerosissimi, riuniti in infiorescenze terminali (corimbi) ed hanno l'ulteriore pregio dei boccioli soffusi di rosa, come si apprezza dal particolare qui sotto.
mercoledì 2 marzo 2011
Il verde del semaforo - Seconda puntata
Riprendo l'argomento affrontato in più occasioni, ed in particolare con il post del 4/1/11: parliamo del verde che è godibile anche da chi sta in auto, perchè è fermo ad un semaforo. I punti di osservazione semaforici di oggi sono in relatà più di uno, perchè riguardano sia l'incrocio di via Sonnino con viale Bonaria e viale Diaz, sia il semaforo di piazza Deffenu, dal punto di vista di chi va verso viale Diaz.
Stiamo parlando di un punto nevralgico della città, con un'oasi di prato ed alberi purtroppo circondata dalle auto: piazza Lussu. Ecco una vista d'insieme, dalla quale ho cercato di eliminare il più possibile le auto.
Il termine piazza è alquanto inappropriato, e me ne dispiace per il grande sardo a cui è dedicato questo spazio, perchè la piazza è in realtà un'isola triangolare disegnata per ottimizzare le correnti di traffico automobilistico che la circondano; però è gradevole, ben curata, molto godibile se ci si voglia avventurare a piedi.
Nella foto notiamo un gruppo di Cycas, seguito da alcuni esemplari di Dracaena Indivisa, che cito qui per la prima volta e che si va ad aggiungere alle altre palme classificate (post del 28/11/10 e del 29/1/11), e sullo sfondo begli esemplari di Palma delle Canarie.
Ma l'albero che forse merita la maggiore attenzione non è una palma, ma un Ficus Rubiginosa (post 3/11/10):
un esemplare veramente peculiare, per aspetto e dimensione. Infatti è molto più alto, e con un portamento meno espanso e globoso degli altri che abbiamo citato in precedenza, pur altrettanto belli (Giardini Pubblici, stabilimento balneare il Lido, parco Terramaini). A sinistra un particolare di foglie ed il frutto, un siconio.
Insomma, la grande famiglia dei Ficus non smette di stupirci.
Stiamo parlando di un punto nevralgico della città, con un'oasi di prato ed alberi purtroppo circondata dalle auto: piazza Lussu. Ecco una vista d'insieme, dalla quale ho cercato di eliminare il più possibile le auto.
Il termine piazza è alquanto inappropriato, e me ne dispiace per il grande sardo a cui è dedicato questo spazio, perchè la piazza è in realtà un'isola triangolare disegnata per ottimizzare le correnti di traffico automobilistico che la circondano; però è gradevole, ben curata, molto godibile se ci si voglia avventurare a piedi.
Nella foto notiamo un gruppo di Cycas, seguito da alcuni esemplari di Dracaena Indivisa, che cito qui per la prima volta e che si va ad aggiungere alle altre palme classificate (post del 28/11/10 e del 29/1/11), e sullo sfondo begli esemplari di Palma delle Canarie.
Ma l'albero che forse merita la maggiore attenzione non è una palma, ma un Ficus Rubiginosa (post 3/11/10):
un esemplare veramente peculiare, per aspetto e dimensione. Infatti è molto più alto, e con un portamento meno espanso e globoso degli altri che abbiamo citato in precedenza, pur altrettanto belli (Giardini Pubblici, stabilimento balneare il Lido, parco Terramaini). A sinistra un particolare di foglie ed il frutto, un siconio.
Insomma, la grande famiglia dei Ficus non smette di stupirci.
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